Federica Montelli, ex Head of Fashion di Rinascente e oggi consulente e visionaria del futuro del retail, ha dato vita a questo progetto con l’intento preciso di rompere i confini tra vendita, cultura e racconto. L’esperienza accumulata nel corso degli anni tra brand storici e visione strategica del mercato ha permesso a Montelli di immaginare uno spazio dove moda e storie si incontrano: «stavo cercando un nome che avesse risonanza globale, comprensibile per culture diverse, facile da pronunciare e che rappresentasse ciò in cui crediamo: creare un racconto dinamico, in continua evoluzione, che cambi tema con ritmo veloce».

La selezione dei prodotti, infatti, parte sempre da un’intenzione: ogni oggetto è scelto per la sua capacità di comunicare, non solo per l’estetica. È una curatela fatta di senso, emozione e qualità artigianale. «Mi interessano brand e realtà con un punto di vista onesto, radicato nel proprio saper fare, e che contribuiscono a dare forma alla storia che vogliamo raccontare con ogni capitolo, chapter». Il risultato? Una narrazione in cui ogni elemento ha un ruolo, un messaggio, una voce.

Federica Montelli, founder di Chapters

GHERARDI FEDERICOCapitolo uno: non solo un negozio

Chapters non si definisce come un semplice store, ma come un contenitore culturale. Il progetto si sviluppa come uno spazio vivo, capace di stimolare connessioni tra clienti, creativi e oggetti. Non si tratta solo di acquistare, ma di immergersi in un’esperienza sensoriale e narrativa. Ogni capitolo ha una propria identità, un tema visivo e culturale che lo distingue da quello precedente. La prima edizione, “La Vacanza”, ha preso forma in due location simboliche: un pop-up store a Forte dei Marmi e un beach club in Puglia.

Due luoghi molto diversi tra loro, ma accomunati dalla volontà di offrire una pausa fatta di bellezza e ispirazione. Lo spazio fisico viene così trasformato in un racconto condiviso, una sorta di installazione basata sull’esperienza. La community di Chapters, composta da clienti, artisti e brand, partecipa attivamente al racconto. «Chapters è, prima di tutto, un’esperienza. Che sia fisica o digitale, l’obiettivo è creare un mondo in cui entrare, che inviti alla scoperta e all’ispirazione». Questo approccio permette al progetto di non essere mai statico, ma sempre in dialogo con il presente. «L’obiettivo non è solamente proporre una selezione di prodotti, ma creare connessioni autentiche». E in un’epoca in cui il retail è spesso omologato, questa visione risuona forte e chiara.