Il progetto del nuovo Stadio Dorico resta ancora un’incompiuta. La modifica voluta dalla giunta Silvetti – un campo da tennis in più, riduzione dello spazio sociale a favore della città, campo da beach volley – sta richiedendo un tempo infinito e il ritardo nella consegna dei lavori sta aumentando. La scorsa primavera, durante i lavori, erano emersi degli ostacoli tecnici, ma la direzione lavori pubblici aveva fatto intendere che al massimo per la fine di giugno il cantiere sarebbe terminato: siamo entrati nella seconda metà di agosto e la conclusione dei lavori non appare così prossima.
Non siamo esperti del settore, ma strutturalmente c’è ancora molto da fare, sebbene si inizi per la prima volta ad avere un quadro delineato di cosa sorgerà nell’area del vecchio Dorico che va dal portale d’ingresso al campo da gioco. Si vede il perimetro del quinto campo da tennis, gentile concessione al circolo tennis che si sta occupando dell’opera, così come è stata messa a terra la pedana circolare che rappresenterà il cuore della famosa ‘piazzetta’, un tempo molto diversa da come poi è stata trasformata, o meglio ridotta, per fare spazio all’ulteriore impianto. Del campo di beach volley alle spalle della porta del terreno di gioco, l’intervento meno complicato, ancora nessuna traccia. Ieri il cantiere era deserto, ci può anche stare in questa fase dell’estate, ma certo visti i ritardi accumulati sarebbe necessario accorciare i tempi. Nell’area progettuale, finalmente quasi del tutto liberata dalle macerie degli scavi, c’erano solo le macchine movimento terra e al margine le auto dei soci impegnati in avvincenti partite nei campi operativi. Guardando verso la storica curva (vincolata dalla soprintendenza) ci siamo meravigliati dello stato di incuria di quella struttura, ormai quasi interamente ricoperta da vegetazione selvaggia e fuori controllo. All’area di cantiere si può tranquillamente accedere senza preclusioni anche dal campetto di basket di via Damiano Chiesa. Nei mesi scorsi quel piccolo e storico pezzetto di quartiere Adriatico ha fatto litigare mezza giunta; l’assessore ai lavori pubblici Tombolini messo in croce dai suoi colleghi per aver ipotizzato un parcheggio, l’ennesimo, nell’area del rettangolo di gioco o in quella attigua dove c’è l’ex cinema Mr. Oz (Salotto per i più attempati) in abbandono da circa quindici anni. Tanto rumore per nulla, alla fine quel parcheggio, almeno così sembra, non si farà mai. Sindaco e assessori hanno ribadito il concetto ‘Giù le mani da quel campetto’, forse ora sarebbe il caso di mettercele le mani, visto le condizioni in cui viene tenuto da mesi. Una parte della pavimentazione blu è già da rifare, l’area è piena di rifiuti (compresa una scarpa da basket) e non viene pulita da tempo immemore; il manufatto sul lato di via Chiesa è un rudere che andrebbe abbattuto o sistemato. Così come lo abbiamo trovato noi ieri mattina non sembra l’impianto migliore e più sicuro dove fare sport, anche se il cancello d’ingresso lato via Maratta è aperto regolarmente.
Pierfrancesco Curzi