Liberty Media un’ipotetica garanzia per la KTM

A gennaio del 2025 la KTM ha voltato pagina con l’arrivo di Gottfried Neumeister in qualità di amministratore delegato. Di recente è stato perfezionato il ‘passaggio di consegne’ all’interno del gruppo Pierer Mobility con il marchio indiano Bajaj che sostanzialmente ha rilevato la KTM garantendole basi più solide anche nelle corse come dimostrano gli ultimi risultati di Pedro Acosta ed Enea Bastianini, che ha finalmente ritrovato il sorriso dopo una prima parte di stagione molto difficile in sella alla moto della casa austriaca. Maverick Vinales si è infortunato al Sachsenring e non è riuscito a correre in Austria, ma anche lo spagnolo aveva navigato con grande profitto in mezzo alla tempesta di incertezze finanziarie portando spesso la KTM nelle posizioni di vertice.

Ora che dopo tante difficoltà sembra appunto essere arrivato un po’ di sole presso le compagini arancioni si può guardare al futuro con un po’ più di ottimismo. In vista del 2027 Gottfried Neumeister è stato molto chiaro sul fatto che la presenza della KTM non è da dare per scontata, anche se sembrano esserci tutti i presupposti per non abbandonare un palcoscenico strategico per il brand austriaco.

“Il motto Ready To Race resterà al centro di tutto ciò che facciamo: gli sport motoristici rappresentano una parte fondamentale del nostro Dna e non ci possono essere dubbi sul nostro impegno nelle competizioni. Ridurlo poteva sembrare una strada quasi scontata da intraprendere, ma il mantra ‘Vinci la domenica, vendi il lunedì’ ha sempre funzionato bene per Ktm, per decenni – ha detto l’ad in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport – credo che nessun costruttore possa davvero rispondere ora alla domanda se sarà in griglia in MotoGP nel 2027: dipenderà dalle nuove regole 2027. Comunque, credo che l’arrivo di Liberty Media sia la cosa migliore che poteva succedere a questo sport, hanno fatto un lavoro davvero incredibile in Formula 1, il pubblico è raddoppiato e quasi il 50% dei nuovi spettatori è costituito da donne. In F1, però, c’è un tetto ai costi, una regola che aiuta tutte le squadre, anche le più piccole, a essere competitive. E questo è importante. Ed è altrettanto importante che ci sia anche un piano preciso su come verranno distribuiti i proventi del campionato, tra team e costruttori. Solo quando questo quadro sarà più chiaro potremo davvero prendere una decisione a riguardo”.