(ufficio stampa) – “In Umbria serve l’istituzione di una Rems e il potenziamento dei servizi psichiatrici sul territorio”. L’assessore al Welfare Viviana Altamura ha scritto nella giornta di oggi ai ministeri della Salute, di Giustizia, alla Regione e alla Asl2.
Ecco una sintesi della lettera:
“La presente per esprimere la profonda preoccupazione del Comune di Terni riguardo al crescente fenomeno di disagio mentale che sta interessando la nostra comunità. I nostri uffici comunali registrano un aumento significativo di segnalazioni da parte di cittadini e famiglie che chiedono aiuto e supporto per affrontare problematiche legate alla salute mentale. Parallelamente, la cronaca locale riporta con sempre maggiore frequenza episodi che evidenziano una stretta correlazione tra disturbi psichici e fatti di rilevanza sociale.
Riteniamo che la situazione attuale imponga un’azione decisa e coordinata per potenziare la rete di assistenza psichiatrica sul territorio umbro. Per tale ragione, chiediamo alla Regione di voler considerare un investimento mirato a rafforzare la sanità mentale, agendo su tre fronti principali:
• Istituzione di una REMS Regionale
Sollecitiamo con urgenza l’istituzione di una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) in Umbria. Come sancito dalla Legge n. 81/2014, che ha disposto il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, la gestione e l’assistenza delle persone prosciolte per vizio di mente cui sono applicate misure di sicurezza ricade oggi sul Servizio Sanitario Nazionale e quindi sulle Regioni.
L’Umbria, a differenza di molte altre regioni, non dispone ancora di una propria REMS ed è costretta a fare riferimento a strutture situate in Toscana. Questa dipendenza interregionale comporta conseguenze gravissime: i posti disponibili sono già insufficienti per i cittadini toscani e ciò genera inevitabilmente liste d’attesa lunghe, in violazione del principio di territorialità dell’assistenza.
Le conseguenze pratiche sono inaccettabili:
– persone riconosciute socialmente pericolose rimangono senza collocazione, in attesa di un posto che può arrivare dopo anni;
– durante tale attesa, i soggetti possono essere lasciati in libertà o a carico delle famiglie, senza adeguato supporto sanitario, oppure rimanere in carcere nonostante siano stati prosciolti per vizio di mente;
– le famiglie umbre, già stremate dal carico assistenziale, si trovano sole e senza risposte, con il rischio di situazioni ingestibili anche sotto il profilo della sicurezza pubblica.
Alla luce di ciò, riteniamo che l’istituzione di una REMS in Umbria non sia solo un adempimento normativo, ma rappresenti una scelta di responsabilità politica e sociale, che risponde a tre esigenze fondamentali:
1. Tutela della salute pubblica, assicurando cure e percorsi riabilitativi continuativi;
2. Sicurezza della collettività, riducendo i rischi derivanti dall’assenza di collocazioni adeguate;
3. Equità territoriale, per garantire anche ai cittadini umbri pari diritti rispetto al resto del Paese.
Il Comune di Terni, in coerenza con il proprio impegno per la salute e il welfare, manifesta la propria disponibilità ad ospitare la REMS regionale, mettendo a disposizione propri immobili, ritenendo che la nostra città sia logisticamente e strutturalmente idonea a questo compito.
• Potenziamento della Psichiatria Territoriale
È fondamentale aumentare le risorse destinate ai servizi di psichiatria territoriale, cuore pulsante dell’assistenza. Proponiamo l’implementazione di servizi essenziali come:
– Centri di Salute Mentale (CSM): aumento del personale (psichiatri, psicologi, infermieri) per ridurre i tempi di attesa e garantire un’assistenza continuativa;
– Centri Diurni: potenziamento delle strutture che offrono attività terapeutiche e riabilitative durante il giorno, aiutando i pazienti a mantenere un contatto con la realtà sociale;
– Sportelli d’ascolto e supporto psicologico: creazione di punti di accesso facili e immediati per i cittadini che necessitano di un primo consulto.
– Aumento dei posti letto nelle strutture residenziali”