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XPeng ha chiuso il secondo trimestre con numeri da primato, confermandosi tra i pochi costruttori capaci di trasformare la corsa all’elettrico cinese in crescita sostenibile. I ricavi sono balzati a 18,27 miliardi di yuan (2,4 miliardi di euro, +125% su base annua), mentre le consegne, 103.181, hanno segnato un +241.6% dalle 30.207 dell’anno precedente. Il margine lordo ha toccato un massimo storico del 17,3% (+3,3% sul 2024) e le perdite nette si sono dimezzate a 480 milioni di yuan (62 milioni di euro), segnalando un netto miglioramento della leva operativa.
Lo sguardo al futuro resta positivo: per il terzo trimestre XPeng prevede ricavi compresi tra 19,6 e 21 miliardi di yuan (2,6-2,8 miliardi di euro) e consegne tra 113.000 e 118.000 veicoli, sopra le stime degli analisti. La fiducia poggia su un portafoglio modelli rinnovato e sull’arrivo del chip proprietario Turing, progettato per ottimizzare la guida autonoma. Un tassello che rafforza l’ambizione del costruttore con sede a Guangzhou di giocare non solo sui volumi, ma anche sul terreno più redditizio del software e dei servizi. A Wall Street il titolo (certificati ADR) guadagna il 4%.
Accanto a XPeng (partner del Gruppo Volkswagen per il mercato del Dragone), anche Leapmotor ha alzato decisamente l’asticella. L’ex outsider ha registrato il suo primo utile semestrale, 33 milioni di yuan (4,3 milioni di euro), contro la perdita di 2,2 miliardi di un anno fa. Le consegne hanno raggiunto 221.664 unità (+156%) e la società ha ritoccato la guidance a 580-650 mila veicoli per il 2025, stimando un utile annuo compreso tra 500 milioni e 1 miliardo di yuan (65-130 milioni di euro). Con una produzione altamente integrata in-house e prezzi aggressivi, il partner cinese di Stellantis è l’unico emergente ad aver superato le 50.000 immatricolazioni in un solo mese (luglio). La sua espansione internazionale è affidata alla joint venture con Stellantis, in cui il gruppo europeo detiene la maggioranza: un modello differente da BYD, che costruisce in proprio le fabbriche, e che potrà accelerare l’accesso ai mercati europei già dal 2026.
Guerra dei prezzi e selezione naturale
I successi di XPeng e Leapmotor si inseriscono in un contesto polarizzato. Al vertice rimane BYD, che presenterà i conti di Q2 a fine mese. Forte di un’integrazione verticale che rende il primo produttore globale di auto elettriche meno vulnerabile alla guerra dei prezzi (che ha in buona parte scatenato con i tagli dei listini nei mesi scorsi), il colosso di Shenzhen ha toccato quota oltre 4 milioni di unità vendute nel 2024, con l’obiettivo dichiarato di arrivare a 5 milioni. Tuttavia, negli ultimi mesi ha mostrato segnali di frenata, anche sul fronte produttivo.
Per la maggioranza dei marchi (in Cina si è superata la soglia dei 100 player) la situazione resta critica. L’abbassamento dei listini, avviato da Tesla e alimentato dai leader locali, ha reso insostenibile il modello di business per operatori con volumi ridotti e costi elevati. Ne sono esempio i casi di Great Wall Motor, Aiways, Byton e HiPhi (che ha avviato la procedura di bancarotta), oggi ridotti a produzioni marginali o ristrutturazioni profonde.