La promozione in Red Bull

Nel mese di aprile, dopo soli due weekend di gara a livelli più bassi del previsto, la Red Bull aveva deciso di non proseguire il resto della stagione con Liam Lawson, neozelandese passato dalla Racing Bulls a Milton Keynes in sostituzione di Sergio Perez per il 2025. Tornato così a Faenza nella stessa squadra satellite del team anglo-austriaco, in quest’ultimo era stato promosso il più esperto Yuki Tsunoda, in Formula 1 dal 2021 e sempre al volante della monoposto faentina.

Risultati negativi

Tuttavia, anche per il nipponico, il mondiale in corso si sta rivelando fallimentare: dal GP del Giappone ad oggi, ossia nel suo periodo in Red Bull, il 20enne ha ottenuto solamente 7 punti, che lo collocano al 18° posto provvisorio in classifica generale. Oltre alle eliminazioni in Q1 negli ultimi quattro GP, il suo miglior piazzamento in gara è stato finora il 9° posto in Bahrain, escludendo la sesta piazza raggiunta a Miami nella Sprint.

Ragioni inspiegabili

Prestazioni che hanno già sollevato voci su un possibile ritorno in Racing Bulls nel corso di questo mondiale, anche se il consulente Helmut Marko ha già ribadito la volontà di proseguire con lui fino a fine 2025, pur sottolineando l’insoddisfazione per i risultati raggiunti. A rimanere sorpreso dalle performance di Tsunoda è stato anche Peter Bayer, Amministratore Delegato della Racing Bulls.

L’austriaco, che ben conosce le potenzialità del suo ex pilota, non riesce a spiegarsi i problemi che sta riscontrando Tsunoda in Red Bull: “Sì, mentirei se dicessi di non essere sorpreso – ha dichiarato a PlanetF1 – ho visto il suo potenziale e la sua preparazione fisica; era più forte che mai. Ma perché sia così difficile, onestamente non lo so. Probabilmente ha solo bisogno di tempo. La Red Bull è molto più difficile da guidare. La nostra macchina è più indulgente, ma non altrettanto veloce”.