Medici cubani in aiuto di quelli sardi per garantire l’assistenza medica, il Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanità Pubblica: “Una scelta di responsabilità per la Sardegna”.

È stato accolto con favore l’Ordine del Giorno presentato in Consiglio Regionale sulla possibilità di avviare collaborazioni internazionali, a partire da quella con la Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos S.A., per integrare temporaneamente personale sanitario nelle strutture sarde.

“Da tempo denunciamo la gravità della situazione: interi reparti a rischio chiusura, medici di base insufficienti, liste d’attesa interminabili. I territori interni e periferici — Barbagia, Mandrolisai, Ogliastra, Gallura — vivono questa crisi in modo ancora più acuto. In questo contesto, aprirsi a forme di cooperazione con paesi esteri non è un vezzo ideologico, ma un atto di responsabilità e pragmatismo”.

Non solo: “Questo ODG va nella direzione giusta: non possiamo permettere che i cittadini restino senza cure perché mancano i medici. Chiediamo che il Consiglio e la Giunta traducano rapidamente le parole in azioni, con procedure chiare e tempi certi”, dichiara il Coordinatore Alessandro Rosas.

Il CCSSP ricorda che, nei mesi scorsi, insieme al Comitato per la Salute Barbagia-Mandrolisai “abbiamo promosso un’iniziativa pubblica sul tema, a testimonianza di come la società civile avesse già individuato questa strada come una possibilità concreta per la Sardegna. Accogliere professionisti dall’estero non deve sostituire le riforme di lungo periodo — dalla medicina territoriale agli ospedali di comunità, dal potenziamento dei corsi di laurea alle stabilizzazioni — ma può nell’immediato evitare che i servizi essenziali vengano sospesi e che le famiglie restino sole davanti alle emergenze”.

Il Coordinamento sottolinea che “non è più accettabile la logica a due velocità che privilegia Cagliari e Sassari, dimenticando il resto dell’isola. La salute è un diritto universale e deve essere garantito in tutte le comunità, senza distinzioni”.

Viene quindi rivolto un appello a tutte le forze politiche e alla Giunta regionale: “Trasformare questo Ordine del Giorno in una scelta concreta e condivisa, nell’interesse esclusivo dei cittadini sardi”.