Chikungunya, perché si cerca il paziente zero? In tanti se lo sono domandati dopo la nota inviata ieri dall’Azienda Usl di Modena in riferimento al focolaio scoppiato di Carpi e, in particolare, nella zona di via Wiligelmo dove si è registrato il maggior numero di casi.

A fare chiarezza sulla questione è la dottoressa Alessandra Fantuzzi, dirigente del Servizio di Igiene Pubblica dell’azienda sanitaria.

“L’Ausl in questo momento è impegnata su più fronti, da un lato – spiega – sta gestendo e assistendo i casi sintomatici, ovvero coloro che presentano sintomi (principalmente dolori articolari e muscolari intensi, febbre alta e improvvisa, stanchezza e forti mal di testa), dall’altro sta cercando di capire come questi casi si stanno muovendo su territorio”.

Gli anni passati, prosegue la dottoressa Fantuzzi, “non erano stati eseguiti dei trattamenti massivi di disinfestazione perché la Chikungunya non era un virus presente nelle zanzare del nostro territorio mentre oggi persone che non hanno viaggiato hanno contratto il virus, soprattutto nel Comune di Carpi”.

Ancora non è stato individuato il cosiddetto paziente zero, ovvero, sottolinea la dottoressa, “colui che ha viaggiato ed è tornato col virus. Trovarlo ci serve per ricostruire, a livello epidemiologico, il percorso che il virus ha compiuto su territorio e circoscriverlo il prima possibile”.

Le scorse estati anche a Carpi sono state fatte delle disinfestazioni “straordinarie e puntuali all’interno di un raggio di 100-200 metri dalle residenze dei pazienti perché, grazie alle indagini epidemiologiche, scoperto che paziente aveva avuto una storia di viaggio ma quest’anno, lo ribadisco, è diverso perché i pazienti sono stati infettati da zanzare autoctone”. Zanzare che hanno evidentemente trovato un ambiente favorevole per la loro proliferazione dal momento che, conclude la dirigente del Servizio di Igiene Pubblica, a questi insetti “bastano pochi millimetri d’acqua per completare, in modo assai veloce, il loro ciclo vitale. Ecco perché è fondamentale fare prevenzione con trattamenti larvicidi e cercando di non farsi pungere”.