Ventitré squadre per un totale di 184 corridori e un solo uomo da battere: Jonas Vingegaard, 28enne danese che ha già trionfato due volte al Tour de France mettendo le proprie ruote davanti a quelle di Tadej Pogacar (sostanzialmente è stato l’unico a farlo negli ultimi anni in una grande corsa a tappe). La star alla partenza della Vuelta a España di ciclismo, che prenderà il via sabato 23 agosto 2025 dalla Reggia di Venaria Reale, con chilometro zero fissato però al motovelodromo di corso Casale a Torino, è sicuramente lui e su di lui convergono tutte le previsioni degli esperti. Nell’edizione di due anni fa, nel 2023, aveva chiuso al secondo posto alle spalle del compagno di squadra Sepp Kuss ma di fatto fu costretto dalla sua squadra (allora Jumbo-Visma, oggi Visma-Lease a Bike-Rabobank) a non attaccarlo. Lo statunitense, che da allora è un po’ sparito dai radar del grande ciclismo, sarà anch’egli al via ma è pressoché scontato che venga utilizzato come gregario.
L’edizione numero 80 della corsa rossa, che sarà presentata in piazzetta Reale nella serata di giovedì 21 (diretta integrale su Eurosport) con la sfilata di tutti i corridori, è anche la prima che parte in Italia. Si concluderà a Madrid il prossimo 14 settembre dopo 21 tappe (due giorni di riposo previsti) e 3mila chilometri.
Gli sfidanti: ci sono anche due italiani in prima fila
La lista di partenza prevede le 18 squadre ammesse all’Uci World Tour, che hanno l’obbligo di partecipare ai tre grandi giri, più cinque della categoria Professional in parte ammesse anch’esse di diritto e in parte invitate dall’organizzazione.
A sfidare Vingegaard saranno principalmente i due capitani della Uae-Emirates-Xrg che, orfana di Pogacar che ha deciso di concentrarsi sul mondiale in Ruanda e sulle classiche di fine stagione, schiererà al via il portoghese João Almeida e lo spagnolo Juan Ayuso. Entrambi hanno da riscattare prove sfortunate il primo al Tour de France e il secondo al Giro d’Italia. Per Ayuso, al centro di numerose voci di mercato, potrebbe essere l’ultima corsa a tappe con quella maglia.
Vincitrice l’anno scorso con Primoz Roglic che quest’anno non è al top e non partecipa, anche la Red Bull-Bora-Hansgrohe si affida a una coppia: punterà sull’australiano Jai Hindley, un successo al Giro d’Italia all’attivo ma da tempo opaco, e sul nostro Giulio Pellizzari, che dopo il ritiro dell’esperto sloveno aveva fatto stravedere proprio sulle ultime salite del Giro. Impossibile, quindi, non metterlo almeno tra gli outsiders.
Rimanendo in tema di italiani, le maggiori ambizioni per i colori azzurri sono riposte in Antonio Tiberi della Bahrain-Victorious, messo fuori causa da una caduta all’ultimo Giro d’Italia. Anche stavolta sarà assistito in salita dal superesperto Damiano Caruso, che dopo il suo crollo aveva concluso la corsa rosa al quinto posto.
Per la classifica generale non si possono dimenticare l’ecuadoriano Richard Carapaz (Ef Education-EasyPost), secondo all’ultimo Giro d’Italia e quarto alla Vuelta lo scorso anno, il colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers), in crescita nell’ultima stagione dopo anni di anonimato, il canadese Derek Gee (Israel-Premier Tech), quarto all’ultimo Giro, il britannico Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek), che però appare sempre lontano dai suoi livelli migliori, l’australiano Ben O’Connor (Jayco-Alula), secondo lo scorso anno alla Vuelta dietro Roglic, e l’austriaco Felix Gall (Decathlon-Ag2r-La Mondiale), che si è comportato benissimo all’ultimo Tour de France.
Tre gli italiani che potranno dire la propria invece per quanto riguarda le tappe: il cronoman Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), che potrebbe non puntare solo alle prove contro il tempo, lo scalatore Giulio Ciccone (Lidl-Trek), fresco del successo alla Clasica di San Sebastian, e il giovane Lorenzo Fortunato (Xds-Astana), che ha fatto vedere ottime cose all’ultimo Giro d’Italia. Parlando di tappe, la star assoluta è però un altro danese, il già campione del mondo Mads Pedersen della Lidl-Trek, che ha conquistato la maglia ciclamino proprio all’ultimo Giro, mostrando capacità di vincere tappe che si concludono in volata ma anche di andare in fuga.
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