di
Marco Cremonesi

L’assedio. Una parte del centrodestra è sulle catapulte contro il ministro della Salute, il tecnico Orazio Schillaci. A difenderlo, con forza, le opposizioni. Nella maggioranza c’è chi non ha digerito la decisione di Schillaci, quella di azzerare a Ferragosto la commissione consultiva sui vaccini (Nitag) nominata soltanto dieci giorni prima. Ma dal mondo scientifico era partita una sollevazione per lo scetticismo riguardo ai vaccini di due dei nominati (su ventidue).

La prima a non gradire il tratto di penna sulla commissione era stata il presidente Giorgia Meloni. Ma ieri, dopo un paio di giorni di calma relativa, la bufera è ripartita. Non solo dai politici: La Verità ha dedicato alla vicenda le prime sette pagine del giornale. Una delle quali intitolata alle furenti email anti-Schillaci ricevute dei lettori.



















































Dalla politica, il più duro è il vicepremier Matteo Salvini: «Evidentemente, al ministero c’è qualcosa che non funziona». Perché «qui non ci sono dei dogmi: l’azzerare chi non la pensa come il mainstream non mi sembra scientificamente corretto». Secondo Salvini, Schillaci «ha deciso di testa sua: prima ha nominato la Commissione, poi se l’è auto azzerata». Un pessimo «segnale anche dal punto di vista scientifico e culturale». Con un finale quasi minaccioso: «Una ferita che va richiusa».

Ma anche il ministro Francesco Lollobrigida al Foglio ha detto che «gli organismi plurali servono a contenere idee differenti» e «la storia insegna che non sempre il pensiero scientifico dominante è quello giusto. Lo è statisticamente, ma lasciare spazio a tesi diverse e non soffocarle è la strada maestra». Di diverso avviso il vicesegretario di Forza Italia, Stefano Benigni: «Non possono prevalere posizioni ideologiche o personali prive di qualsiasi fondamento scientifico, come quelle dei no vax. E non ci può nemmeno essere spazio nel centrodestra per chi strizza l’occhio ai no vax con l’obiettivo di guadagnare qualche voto in più».

Posizioni forti anche dal capogruppo FdI alla Camera, Galeazzo Bignami: «L’adesione alla campagna vaccinale, nel mio caso dichiarata e praticata, non può essere usata per silenziare e mettere il bavaglio a chi ha opinioni diverse». E «lanciare anatemi o tacciare come no vax chiunque non la pensi come qualcuno vorrebbe imporre è irricevibile e inaccettabile». Per Bignami «qualcuno non vuole difendere la scienza ma ben altri interessi. Questo sta emergendo dal lavoro della commissione d’inchiesta Covid nel silenzio complice di chi solo a parole difende scienza e libertà».

Ma appunto, a difendere a spada tratta l’ex rettore di Tor Vergata diventato ministro sono le opposizioni. Anche per il presidente dei senatori pd Francesco Boccia «la destra perde il pelo ma non il vizio», quello di un «feeling continuo con i no vax» e di «mettere in discussione l’efficacia dei vaccini per catturare qualche voto». Ancora più duro Riccardo Magi di +Europa: «L’assalto frontale di mezzo governo dà la misura della pericolosità dell’ideologia antiscientifica della destra». Raffaella Paita di Italia viva definisce «vergognose» le dichiarazioni di Lollobrigida: «Ci sarebbe da ridere se in gioco non ci fossero la salute e la vita degli italiani».

Intanto, però, l’infettivologo Matteo Bassetti del Policlinico San Martino di Genova ha ricevuto nuove minacce: «Ti uccideremo», «vaccinatore infame». «Siamo oltre la follia, ma non sono stupito — commenta —, era già successo quattro anni fa e purtroppo succede nel momento in cui una parte della politica e una parte dei giornali infiammano il dibattito scientifico invadendo il campo altrui». A farne le spese «siamo noi medici e scienziati che difendiamo i vaccini dagli attacchi arroganti e incompetenti della politica e dei vari guru e sciamani di turno».

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19 agosto 2025