Lente della Procura di Tempio Pausania sul taser in uso ai carabinieri con il quale è stato bloccato a Olbia Gianpaolo Demartis mentre stava aggredendo i residenti del quartiere di Santa Mariedda. Il 57enne, in evidente stato di alterazione, è poi morto per arresto cardiaco nell’ambulanza che lo portava in ospedale.
«Il taser – spiega l’avvocato che tutela la famiglia della vittima, Marco Manca – è stato sequestrato e verranno eseguiti accertamenti sull’uso che ne è stato fatto quella sera».
Resta però anche da chiarire – come precisato sempre dall’avvocato – «la presenza di alcune chiazze di sangue sull’asfalto vicino a Gianpaolo». Chiazze di sangue che potrebbero appartenere al militare rimasto ferito mentre tentava di bloccare Demartis, oppure allo stesso Demartis.
Non solo. Fra gli aspetti da chiarire e cui potrà dare risposta l’autopsia, in programma giovedì, anche la profonda ferita alla testa che aveva Demartis quando è stato raggiunto dai familiari: il risultato di una caduta? Oppure di un oggetto che ha colpito il 57enne? E se quest’ultima ipotesi fosse vera, quando sarebbe accaduto? Prima o durante l’episodio oggetto di indagini?
Tante le domande cui l’inchiesta della Procura di Tempio dovrà dare risposta.
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