Con l’ultimo posto in classifica e una salvezza sempre più lontana, è lecito attendersi cambiamenti nell’Estra. Ma non sarà così semplice

La pausa della Coppa Italia e delle nazionali ha messo in sospeso la situazione in casa dell’Estra Pistoia. Un momento che adesso è davvero ai limiti del drammatico e che, giocoforza, potrebbe portare nuovi cambiamenti all’interno della squadra. Quanto detto dai rappresentanti della società nel postpartita contro Scafati può in effetti essere interpretato in questo senso, ossia che il club presieduto da Ron Rowan proverà a trovare le soluzioni in grado di risollevare le sorti di una stagione fin qui estremamente negativa. E il ritorno (l’ennesimo) sul mercato va proprio in questa direzione, anche se sul “come, dove e chi” vigono tuttora incertezza e silenzio.



L’unica cosa certa è che alla ripresa degli allenamenti non ci sarà più Micheal Anumba, sceso in A2 con Cividale dopo settimane in cui questa operazione era stata rivelata da più testate. Quindi un italiano in meno nel roster, con nessun sostituto formato finora accostato a Pistoia ad eccezione del classe 2000 Luca Conti, dato in uscita dalla Vanoli Cremona ma senza ancora alcuna conferma di una trattativa. Estra Pistoia che, ricordiamo, ha a disposizione ancora tre tesseramenti di cui uno per un giocatore non vistato. Quindi il margine di errore adesso è minimo: chiunque venga in Toscana dovrà avere un impatto importante nelle 11 gare che rimangono da giocare. La sensazione è però che, prima di mettersi alla caccia di tali profili, la compagine biancorossa dovrà anche fare delle inevitabili scelte interne riguardo le uscite.

ESTRA, CHI MANDARE VIA?

Nel momento delle rinunce, il primo nome che viene in mente è senza dubbio quello di Eric Paschall. L’ex Golden State è ormai ai margini del progetto e vive da troppo tempo una stagione da straniero di scorta. Coach Gasper Okorn ha chiarito fin troppo bene che il prodotto di Villanova è la sua ultima scelta, nonostante un pacchetto lunghi che raramente ha dato garanzie. La speranza di un suo ritorno ad una forma fisica migliore è ormai stata definitivamente accantonata: un epilogo della sua avventura a Pistoia è da tempo vista come la cosa più sensata. Ma la certezza che esso avvenga durante la sosta è tutt’altro che concreta.

Innanzitutto c’è da capire se Semaj Christon si sarà ripreso dall’infortunio alla spalla subito contro Scafati in tempo per lo scontro salvezza che si svolgerà a Napoli. In caso negativo, Paschall potrebbe pure essere rimesso in campo per riportare a sei il numero di stranieri a referto. Il guaio fisico occorso al doppio zero biancorosso giocherà dunque un ruolo di primo piano nelle prossime mosse del club di via Fermi, le cui intenzioni rimangono arrivare al 2 marzo con la migliore squadra possibile da schierare in campo. Nei giorni scorsi, ad esempio, il quotidiano La Nazione ha espresso un leggero pessimismo sulla guarigione dell’ex Brescia prima della ripresa del campionato.

Insomma una contingenza che non aiuta. Così come non aiutano le voci emerse nelle ultime ore su un possibile interessamento di Varese (che ha appena ufficializzato Giannis Kastritis come nuovo coach) per Michael Forrest. A riportarlo sia la newsletter Spicchi d’Arancia che La Prealpina a firma Giuseppe Sciascia, con quest’ultimo che parla di un buyout in favore del club toscano. La scelta dell’Estra Pistoia sarebbe dunque, si legge, quella di sacrificare il proprio miglior realizzatore per affiancare un play puro a Semaj Christon. Un’indiscrezione che, ad oggi, non trova alcuna conferma e che avrebbe comunque del clamoroso, visto che si starebbe comunque parlando di una contender per la salvezza. A cui andrebbe pur in cambio di denaro, meglio ribadirlo, il giocatore con la migliore media punti e le più alte percentuali da dietro l’arco.

SITUAZIONE SENZA RITORNO?

Nonostante numeri abbastanza positivi, Forrest è stato spesso al centro di dubbi e riflessioni circa la sua permanenza in quel di Pistoia. Va da sé che, se stiamo parlando in questi termini di un giocatore che produce 16.3 punti a partita con percentuali pressoché identiche tra tiri da dentro l’area e quelli fuori dall’arco, il quadro intorno all’Estra Pistoia si fa sempre meno confortante. Arrivare quasi all’ultimo terzo di campionato con la possibilità di stravolgere nuovamente gli equilibri della squadra difficilmente potrà essere l’antipasto di una grande rimonta. Anche perché, ritornando indietro alle precedenti dichiarazioni di Gasper Okorn, le fragilità e conseguenti necessità sembravano risiedere altrove.

Se il tecnico sloveno aveva lamentato una scarsa fisicità all’interno del roster, allora perché adesso la società si sarebbe messa alla ricerca di un play? La speranza è che si tratti di una falsa pista, ma anche se si intervenisse in reparti più opportuni cambierebbe poco la sostanza. Come spesso scritto e affermato con convinzione, la questione tecnica ha un’incidenza fortissima sulla situazione degli ultimi mesi in via Fermi. Risultati, polemiche, malcontento e tensioni interne. Tanto da creare anche un pleonastico scarico di responsabilità sulla costruzione della squadra, mentre chi ne detiene la paternità non ha ancora parlato e chissà quando lo farà.

La sconfitta con Scafati ha ormai scoperchiato il vaso di Pandora, con tutti i mali dell’Estra che si sono resi visibili anche a chi ha provato in tutti i modi a non notarli. Adesso spazio a quest’ultima sessione di mercato: come sempre sbagliarsi sul fatto che anch’essa non porterà ad una svolta sarà senza dubbio un’opzione ben accolta. Ma per il momento può bastare che venga operata una scelta nell’interesse e nel bene della squadra e della piazza: sarebbe già un importante passo in avanti per il Pistoia Basket e per chi ne è il proprietario.