Nel mese di luglio 2025, le società statunitensi hanno annunciato riacquisti di azioni — i cosiddetti buybacks — per un totale di 166 miliardi di dollari, segnando il record assoluto per questo mese dell’anno. Il precedente primato per luglio risaliva al 2006, quando il valore dei buybacks era pari a 88 miliardi di dollari. Questo raddoppio evidenzia quanto siano cresciuti nel tempo l’entità e l’importanza di questi programmi.

D’altra parte, il totale cumulato da inizio anno supera i 926 miliardi di dollari, già 108 miliardi in più rispetto allo stesso periodo record del 2022. Questo ritmo eccezionale suggerisce che il volume complessivo dei buybacks in tutto il 2025 potrebbe raggiungere o addirittura superare soglie storiche — per esempio, secondo il Wall Street Journal, i buybacks annunciati nell’anno dovrebbero attestarsi tra i 983,6 miliardi e potenzialmente oltre 1,1 trilione di dollari.

Tali cifre testimoniano una solida fiducia da parte delle aziende americane nei fondamentali dei mercati finanziari e una forte disponibilità di liquidità, forse dovuta a utili robusti e benefici fiscali. Tuttavia, questo orientamento evidenzia anche una tendenza a favorire i guadagni a breve termine, una scelta che può sollevare interrogativi sul piano degli investimenti a lungo termine, della crescita sostenibile e della redistribuzione del capitale. I buyback hanno effetti comunque positivi sulle azioni su cui vengono effettuati: se vuoi approfondire scopri di più qui, dove trovi anche il prodotto per puntare sulle azioni oggetto di buyback.