Nel podcast di Bill Maher, Chris Pratt difende l’operato di Robert F. Kennedy Jr. e dice di guardare anche ai risultati positivi del governo Trump. Chissà cosa ne pensa il suocero Arnold Schwarzenegger.

E’ cosa nota a tutti che il mondo del cinema hollywoodiano è in larga maggioranza liberal e democratico e fortemente critico della politica del presidente Trump e dei suoi collaboratori, tra cui spicca la “pecora nera” della famiglia Kennedy, Robert F. Kennedy Jr., il Segretario alla salute dell’attuale amministrazione, in cui è passato dopo la militanza democratica. Famoso per le sue contestate teorie, tra cui la mai provata correlazione tra vaccini e autismo, è spesso bersaglio delle critiche. Ma Chris Pratt, ospite del podcast di Bill Maher “Club Random”, lo ha difeso, parlando della necessità di valorizzare le cose positive fatte anche nell’ambito di questo governo.

Chris Pratt esprime la sua opinione su Robert F. Kennedy Jr.

Quando Bill Maher ha chiesto a Chris Pratt la sua opinione sul Segretario alla salute e ai servizi umani (sic) Robert F. Kennedy Jr., che è oltretutto cugino della moglie di Pratt, Katherine Schwarzenegger, l’attore ha risposto che in famiglia non si parla di politica e di aver passato in molte occasioni del tempo con lui in “uno stretto contesto di cene famigliari”: “Vado molto d’accordo con lui e lo trovo fantastico. E’ divertente, è meraviglioso, gli voglio tantissimo bene”, ha aggiunto. Per poi elaborare: “la politica è una faccenda sporca. A Hollywood ce n’è una discreta quantità perché lì ho visto come la persona che sei può essere in contrasto con quello che alla gente viene detto che sei, e ti rendi conto che è una percezione totalmente falsa. La persona che sei può essere il contrario di quella che il tuo nemico dice che sei. Quando sali sul carro del presidente più divisivo di sempre, è ovvio che ti facciano sembrare terribile”. Proseguendo il discorso in merito al Segretario alla Salute, Pratt ha aggiunto: “Non so a cosa credere su di lui. Non è che gli dico ‘parliamone’, mentre giochiamo a carte o ci divertiamo o ceniamo insieme. Non lo sottopongo a domande per scoprire esattamente quale di quelle cose siano vere. Magari nessuna lo è? Per lo più, gli auguro il meglio. Ci sono cose di cui è responsabile che sembrano essere supportate in modo bipartisan, come il fatto di togliere dal cibo dei nostri bambini tremende sostanze tossiche” (qui Pratt fa riferimento al programma per ridurre i cibi ultraprocessati, di cui gli Stati Uniti sono tra i maggiori consumatori). “Credo che questa sua una cosa fantastica, se fai questo, è una cosa bellissima. Odierei il fatto di essere così accecato dall’odio per il presidente che qualsiasi successo della sua amministrazione mi provocasse una reazione allergica. O dire ‘va bene, se lo fanno loro, non voglio che accada. Metterò io stesso del Clorox nel cibo dei miei figli’. Siamo ragionevoli! Ci sono cose sarebbe un bene avere. Io voglio che abbiano successo”.

Va detto che Chris Pratt non si è mai espresso né in favore di Kamala Harris né di Donald Trump ma prima delle elezioni aveva scritto che gli Americani, qualsiasi fosse stato l’esito, avrebbero dovuto continuare ad aiutarsi reciprocamente: “Come diventeremo una nazione di vincitori onorevoli e gentili perdenti? Inizia tutto dal ricordarsi che a prescindere da chi vince o perde, ci saranno ancora persone bisognose di aiuto in questo paese. Trovatele. Mettetevi al servizio”. Belle parole che, però, non sembrano affatto attualmente praticate e praticabili, né auspicate dalla presidenza Trump.

(foto da Wikimedia, Mingle Media Tv, 2014)