Un ragazzo di ventiquattro anni, cresciuto tra i viali alberati di Melbourne, avrà una tribuna tutta sua al Gran Premio d’Australia. Oscar Piastri, leader del mondiale di Formula 1, sfreccerà davanti a un angolo di mondo che porta il suo nome, proprio lì, sulla dirittura principale dell’Albert Park, di fronte ai box.
È una di quelle notizie che mescolano l’epica dello sport con l’umiltà di chi, come Oscar, dice “mi sembra surreale” e quasi si schermisce, come se non fosse pronto a vedersi scolpito nel cemento di una tribuna.
È la storia di un ragazzo che è nato e cresciuto a Melbourne, ha respirato l’aria salmastra di Port Phillip e probabilmente, da bambino, sognava guardando le monoposto sfrecciare sotto casa. Oggi, con quattordici gare su ventiquattro già corse, guida il mondiale con 284 punti, tallonato dal compagno di squadra Lando Norris e da quel fenomeno di Max Verstappen, che insegue con un distacco che sa di rispetto.
In questa stagione, Oscar Piastri ha ottenuto sei vittorie. Questo lo rende il pilota australiano con più vittorie in una singola stagione. Numeri che parlano di un talento puro, ma anche di una costanza che in Formula 1 è merce rara. Certo, guida una macchina pazzesca, vero. Ma il punto è che quella tribuna, la “Piastri Grandstand”, sembra quasi un regalo della sua città, un abbraccio di cemento e acciaio. A un pilota che deve ancora fare molto in carriera. Colpisce comunque che Oscar si unisca a una schiera di leggende australiane come Jack Brabham, Alan Jones, Mark Webber e Daniel Ricciardo, tutti con una tribuna intitolata a loro. È come se l’Albert Park, con le sue curve nervose e il suo rettilineo che sembra puntare al cielo, volesse dire: “Qui corrono i nostri, e noi li onoriamo”.
Piastri, con quel candore che hanno i ventiquattrenni quando si trovano a vivere un sogno più grande di loro, ha detto: “Non vedo l’ora di sentire l’energia e l’atmosfera”. E come dargli torto? L’appuntamento è per l’8 marzo 2026, quando il rombo dei motori tornerà a svegliare Melbourne. E Oscar, che oggi si dice “sorpreso” e grato, avrà forse un nodo in gola quando passerà davanti alla sua tribuna.
vincenzo.borgomeo@formulapassion.it