Prima di tutto, quelli di coppia, perché perfino i legami dichiarati (e promessi) indissolubili a volte si sciolgono. Poi, quelli venuti male. E quelli fatti con gli amici, da ragazzi, perché magari, divenuti adulti, ci si è persi di vista. Via anche i tribali, “superati” da nuovi significati. È una classifica precisa, che si fa misura dei cambiamenti di vita, sentimenti o solo gusti, quella di “segni” e disegni che gli italiani tatuati sognano di cancellare dalla propria pelle. Tra i “pentiti”, molti nomi noti. Hanno fatto il giro del web le foto pubblicate da Stefano De Martino sui social per mostrare l’intervento di rimozione con il laser di alcuni dei suoi tattoo, a partire da quelli dedicati alla ex Belèn Rodriguez, che a dirla tutta lo aveva anticipato, cancellando quelli fatti per lui. «Ho un po’ di tatuaggi sparsi. Non ve li fate ragazzi, tanto vedrete che cambierete idea fare un tatuaggio fa male, rimuoverlo fa ancora più male», il commento all’immagine.
I NUMERI Cifre alla mano, il ripensamento si rivela effettivamente una questione non di pochi. Sono quasi sette milioni – 6,9 – i tatuati in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità: il 12,8% della popolazione – più donne, 13,8%, che uomini, 11,7 – ma la percentuale sale al 13,2 se si includono gli ex-tatuati. E una persona su quattro, stando all’Intergruppo Melanoma Italiano, si pente. È successo ad Elisabetta Canalis, che ha cancellato la scritta “Enimen” sul braccio destro, con non poche proteste dei fan “affezionati” al disegno. Tattoo rimossi anche per Melissa Satta, Chiara Biasi, Megan Fox e tanti altri. E il fenomeno si vede anche all’estero. Angelina Jolie ha cancellato il tattoo dedicato a Brad Pitt. D’altronde, se l’amore non è eterno, figuriamoci un po’ di inchiostro.
Eliminare iniziali, nomi, disegni, però, è tutt’altro che semplice. Soprattutto, è doloroso (e costoso). A seconda di dimensioni e colori, possono servire più sedute e settimane. Il costo può arrivare fino a 600 euro a seduta. «I tatuaggi effettuati con più colori sono i più difficili: ogni tinta richiede un trattamento. Non è possibile stimare tempi e costo di un tattoo medio: dipendono da grandezza, complessità, tecnica», spiega Leonardo Celleno, presidente Aideco-Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. «Ogni intervento deve essere effettuato da un dermatologo esperto ed è bene operare la rimozione in autunno o inverno, perché occorre evitare l’esposizione al sole». Marco Manzo, noto artista del tatuaggio – sua la firma su quelli di Asia Argento – commenta: «I tatuatori esperti valutano attentamente la convinzione di chi chiede un lavoro. Di solito, si pente chi esagera o chi, per i tatuaggi, ha problemi sul lavoro. Sono sconsigliati i tattoo legati ai partner ma le richieste sono calate. È bene scegliere segni dal significato profondo: chi si tatua per ricordare una persona che non c’è più, raramente ci ripensa». Attenti anche alla qualità. «Troppi si improvvisano e si vede – dice Manzo – ricevo ogni giorno mail di persone insoddisfatte per tattoo che non sono come volevano. Solo nel Lazio ci sono 1500 studi di tatuaggi ma 20mila abusivi GLI INTERVENTI Il ritorno a un’immagine più naturale non riguarda solo i tattoo ma anche il silicone. Molte le pentite. L’intervento per tornare come si era, però, è ancora più caro. Rimuovere il silicone o sistemare deformità causate da ritocchi eseguiti male può costare dai 4mila ai 10mila euro, a seconda della complessità. «Il silicone è sconsigliato dagli specialisti – rimarca Celleno – nel tempo, può cambiare, scivolare, spostarsi e si rischiano problemi. Meglio effettuare filler riassorbibili. Non bisogna mai cercare facili risparmi. Una punturina in più ogni tanto è preferibile al silicone con cui si rischiano addirittura danni permanenti».
Valeria Arnaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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