di
Barbara Visentin

La cantante: «Grazie a lui fui la prima donna a condurre Sanremo da sola. Due anni fa lo invitai al mio programma, ma disse “non mi va di farmi vedere così”»

Loretta Goggi è restia a unirsi al coro di ricordi. «Ma a Pippo glielo devo proprio, come faccio a non esprimergli tutta la mia gratitudine? Se sono questa, lo devo a lui. Senza di lui, chissà, magari oggi sarei a fare Medea».

Era attrice di ruoli drammatici. Lui cosa intuì?
«Lo conobbi a “Settevoci”, ero ospite per la parodia di un teleromanzo. Durante le prove, feci il verso a Patty Pravo. Lui mi guardò con una faccia strana: “Cosa hai fatto?”. Io, ragazzina di 19 anni, mi intimorii: “Ma no, sto giocando, ovviamente in trasmissione non lo faccio”. Lui rispose: “Non ti sei resa conto che hai fatto un’imitazione?” e chiese se mi interessasse il varietà».



















































Disse subito di sì?
«Avevo sempre recitato in ruoli da orfana, poverella, moribonda, al varietà non ci avevo mai pensato. Dissi di sì senza sapere cosa volesse dire e quel sì cambiò la mia vita. Ero molto timida e lui non so come fece a vedere la vivacità e l’ironia, di certo non venivano fuori dai teleromanzi. Gli ho sempre chiesto come l’ha capito e lui risponde… Ecco, parlo al presente… Lui rispondeva che il talento lo sente col naso. Mi chiese di fare la radio, “Caccia alla voce”, in veste di attrice, ma in una puntata sostituii Franco Rosi. Da lì iniziai a fare le imitazioni».

L’altro momento importante fu Sanremo 1986.
«Pippo mi chiese di farlo con lui: a quel punto avevo già esperienze come conduttrice, quindi gli dissi che però non potevo fare la valletta che legge solo i titoli delle canzoni. Pianificammo tutto, facemmo anche le foto per i giornali e poi un giorno mi chiamò: “Io questo Sanremo non lo faccio. Mi sposo con Katia”».

Era la prima volta che una donna lo presentava da sola.
«Chiunque, al posto di Pippo, avrebbe detto “mettete un’altra persona”. Invece lui disse “Loretta non ha bisogno di nessuno, ce la fa da sola”».

Ci fu molto scetticismo?
«Era difficile che la donna potesse avere in mano un Festival: accadevano imprevisti che si pensava non fossimo in grado di arginare, chissà perché. Lì Pippo è stato lungimirante, perché le donne, anche accanto a lui eh, erano spesso un po’ decorative».

Com’era con le colleghe?
«Un gran signore, gentile, educato. Non esisteva il “tu sei donna”, anzi era pronto ad aiutare. Certo, con la sua personalità era difficile che si mettesse in un angolo, ma questo a prescindere da chi aveva accanto. Pippo il talento lo riconosceva, lo supportava, ma i suoi programmi avevano sempre lui come stella centrale. Ed era anche giusto così».

Le diede dei consigli?
«Agli inizi mi seguì con amore e attenzione. I consigli arrivarono in seguito, quando decisi di tirarmi un po’ indietro dalla televisione. Pensava che fosse mio marito Gianni a non volere che io lavorassi, ma io avevo visto che la tv era molto cambiata. Lui un po’ mi rimproverava, mi diceva “per me sei matta”. Ma oggi la gente ha voglia delle macchiette, il pubblico è abituato a essere più protagonista dell’artista. Hanno accusato Pippo di essere nazionalpopolare, ma vorrei capire allora come si possa definire la tv di oggi».

Pippo dietro le quinte?
«Tanto professionale quanto giocoso. Ci siamo divertiti tanto. Pippuzzo e figlioccia, questi erano i nostri soprannomi. Una volta, quando conducevamo “Canzonissima”, fu annunciato uno sciopero degli attori, ma io, pur inquadrata come attrice, non potevo aderire, altrimenti come andavamo in onda? Arrivarono attori e registi a darmi della crumira, non lo potrò mai dimenticare. Ero una ragazza di 20 anni, come potevo mettermi contro la Rai? Pippo mi difese e mi consolò».

Negli anni avete continuato a sentirvi?
«Sì, e sono stata ospite in tutti i suoi programmi. Poi lo scorso anno l’ho chiamato per il compleanno: “Pippo! Sono in tempo per farti gli auguri!”. Abbiamo chiacchierato e ripercorso tutte le nostre cose passate».

Quest’anno?
«Non sono riuscita a parlarci, ma devo dire la verità: nell’ultimo anno e mezzo non sto frequentando nessuno perché mi è nato un pro-nipotino che mi sta facendo sentire mamma a 75 anni, e così non ho saputo che Pippo era peggiorato. Un uomo così pieno di vitalità non deve aver vissuto bene quel che accadeva. Già nel 2023 l’avevo invitato a “Benedetta Primavera” e mi aveva detto di no: “non mi va di farmi vedere così, spero tu capisca”».

Avete condiviso esperienze bellissime.
«Con lui ho fatto la tv più bella, negli anni più belli della mia carriera. Quel tipo di tv non c’è più, e non mi considero reazionaria. Lui era il palcoscenico su cui ha camminato la storia».

20 agosto 2025 ( modifica il 20 agosto 2025 | 07:47)