Il presidente Usa: la guerra è iniziata perché Obama ha dato la Crimea a PutinServizioa cura di Franco Sarcina
Zelensky: molti raid nella notte, abbiamo bisogno di sicurezza
“Ieri sera, un attacco con droni su Okhtyrka, nella regione di Sumy, ha ferito 14 persone. Una famiglia con bambini feriti – di 5 mesi, 4 anni e 6 anni – ha chiesto aiuto dopo l’attacco”. È quanto scrive in un post sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “A Kostiantynivka, nella regione di Donetsk, un attacco con bombe plananti ha danneggiato cinque edifici residenziali e almeno tre persone sono ancora sotto le macerie”, ha aggiunto, “c’è stato anche un attacco a tradimento contro una stazione di distribuzione del gas nella regione di Odessa. I bombardamenti hanno colpito anche le regioni di Chernihiv, Kharkiv e Poltava. In totale sono stati utilizzati più di 60 droni e un missile balistico”.
I raid russi lanciati nella notte contro l’Ucraina sono “attacchi dimostrativi che non fanno che confermare la necessità di esercitare pressioni su Mosca e di imporre nuove sanzioni e dazi fino a quando la diplomazia non sarà pienamente efficace”, ha scritto ancora su X Zelensky. “Ringrazio tutti i partner che stanno contribuendo a fermare questa guerra russa”, aggiunge, “insieme agli Stati Uniti, all’Europa e a tutti coloro che cercano la pace, lavoriamo ogni giorno per garantire la sicurezza. Abbiamo bisogno di solide garanzie di sicurezza per assicurare una pace veramente affidabile e duratura”.
Papa: pace disarmata e disarmante per Ucraina e Medio Oriente
Pace per Ucraina e Medio Oriente, pace per “tutto il mondo”. A chiederla con forza è Papa Leone, nei saluti in lingua polacca durante l’udienza generale del mercoledì in Aula Paolo VI.
“Saluto cordialmente i polacchi presenti a Roma e quelli in pellegrinaggi al Santuario della Madonna di Jasna Góra. Vi chiedo – ha detto il Pontefice – di includere nelle vostre intenzioni la supplica per il dono della pace – disarmata e disarmante – per tutto il mondo, in particolare per l’Ucraina e il Medio Oriente”.
Tusk su trilaterale: Budapest? Troverei un’altra sede
“Budapest? Forse non tutti lo ricorderanno, ma nel 1994 l’Ucraina ottenne già garanzie di integrità territoriale da Stati Uniti, Russia e Regno Unito. A Budapest. Forse sono superstizioso, ma questa volta proverei a trovare un altro posto”. Lo scrive su X il premier polacco, Donald Tusk, mentre sembra farsi largo l’ipotesi della capitale ungherese come sede per un possibile incontro trilaterale tra i presidenti degli Stati Uniti, Donald Trump, della Russia, Vladimir Putin, e dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, per compiere un ulteriore passo nei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Il riferimento di Tusk è al Memorandum di Budapest del 1994 con cui l’Ucraina aveva aderito al Trattato di non proliferazione nucleare trasferendo le testate in suo possesso in Russia in cambio del riconoscimento dei suoi confini territoriali.