di
Sara Gandolfi

Nuova citazione per la moglie Begoña Gómez. Il premier fischiato nelle zone devastate dagli incendi

Si preannuncia una fine estate incandescente per il premier spagnolo Pedro Sánchez, ormai in perenne crisi di popolarità. A preoccupare il leader socialista non sono soltanto gli enormi incendi che stanno devastando da giorni il nord del Paese – ieri, è stato fischiato e insultato durante la breve visita in una delle zone colpite dai roghi – ma anche per i guai giudiziari che si stanno per abbattere sul suo “circolo magico”.

Martedì, l’Alta Corte di Madrid ha nuovamente citato in giudizio sua moglie, Begoña Gómez,  questa volta per appropriazione indebita di fondi pubblici, ultima tappa del conflitto in corso tra il governo di sinistra e la magistratura di Madrid, in gran parte conservatrice. La “primera dama”, già incriminata dal giudice Juan Carlos Peinado per traffico di influenze e corruzione, dovrà testimoniare in tribunale il prossimo 11 settembre in merito all’assunzione di un consulente di La Moncloa, il palazzo del governo, che svolgeva incarichi privati per lei. Si tratta di un caso separato rispetto all’inchiesta principale sui suoi rapporti con l’imprenditore Juan Carlos Barrabés e sulla sua attività di docente presso l’Università Complutense. Gómez comparirà così per la quarta volta in tribunale.  



















































Buona parte dell’inchiesta giudiziaria contro la “primera dama” si basa sulle denunce presentate da un’associazione vicina all’estrema destra di Vox e su articoli di stampa. Anche il fratello del premier, David, è indagato per corruzione. E non è l’unica gatta da pelare per Sánchez, che guida un esecutivo di minoranza con il fragile appoggio esterno dei partiti nazionalisti basco e catalani. I ministri si stringono intorno al premier, accusando la magistratura di una «campagna di bullismo», ma il cerchio si sta stringendo intorno a familiari ed ex collaboratori di Sánchez.

Ben più grave è il quadro indagatorio che riguarda membri della cerchia politica ristretta del premier. Ossia, il suo ex braccio destro Santos Cerdán, l’ex ministro dei trasporti José Luís Ábalos e il suo assistente Koldo García: sono accusati di aver incassato varie tangenti da alcune aziende in cambio di appalti edilizi. La posizione più delicata è quella di Cerdán, in custodia cautelare da giugno, che è indagato per corruzione, traffico di influenze illecite e appartenenza a organizzazione criminale. E sotto processo finisce anche il procuratore generale Álvaro García Ortiz, nominato da Sánchez nel 2022, accusato di fughe di notizie sul fidanzato della governatrice della Comunità di Madrid, e “donna forte” del Partito popolare all’opposizione, Isabel Diaz Ayuso. 

Pressato dalle indagini, dalle riputate richieste di dimissioni delle destre e anche dalle pressioni dei nazionalisti catalani, che alzano il prezzo del loro sostegno al governo, Sánchez per ora resiste, ma si prepara a settimane davvero incandescenti. 

20 agosto 2025