Per il primo episodio della seconda stagione di Mercoledì, che proseguirà su Netflix dal 3 settembre, Tim Burton ha creato una sorpresa per i suoi fan: un flashback è raccontato tramite un piccolo corto animato in stop-motion, come quelli dei suoi esordi. Guardiamolo insieme.

Per i più giovani Tim Burton sarà anche una delle menti dietro a Mercoledì con Jenna Ortega, in procinto di tornare con la seconda parte della seconda stagione su Netflix dal 3 settembre. Il grande artista e regista aveva però pur sempre cominciato la sua carriera come animatore in Disney, dove mosse i primi passi d’autore firmando un cortometraggio in stop-motion e in bianco & nero. Per il primo episodio della seconda stagione della serie, Tim ha deciso di raccontare un flashback proprio recuperando quell’evocativa spartanità, che ha poi fatto evolvere in alcuni lungometraggi animati considerati giustamente delle pietre miliari. Ma prima di approfondire, se non l’avete già visto, riguardiamo il breve corto disponibile online per tutti. S’intitola The Tale of the Skull Tree.


Mercoledì e l’Albero del Teschio, Tim Burton ripropone la sua magica stop-motion

Era il 1982 quando Tim Burton, una delle menti più difficilmente incasellabili alla Disney, si distaccò dal tavolo del disegno condiviso dai colleghi, producendo con soli 60.000 dollari un breve cortometraggio animato in stop-motion, a passo uno con pupazzi: Vincent, storia di un ragazzino incompreso e sognatore, che si credeva Vincent Price (e la voce fuori campo era proprio quella dell’attore). Anche se il futuro regista dei Batman, dei capolavori con Johnny Depp come Edward mani di forbice, entrò nel mondo del cinema dal vero, non avrebbe mai dimenticato le sue radici: mente dietro al magistrale e immortale Nightmare Before Christmas (1993) di Henry Selick, poi co-regista con Mike Johnson di La sposa cadavere (2005), Burton ama ancora molto la stop-motion… e ha voluto ammiccare alle sue radici e ai fan che lo conoscono bene con il corto “The Tale of the Skull Tree“, parte del debutto della seconda stagione di Mercoledì, legato narrativamente alle vicende che coinvolgono la giovane Addams di Jenna Ortega. Puro fanservice, perché si parla di un personaggio solitario e geniale, vagamente autodistruttivo, che sfida la morte come faceva il giovane scienziato di Frankenweenie (altro corto del 1984, poi da Tim tradotto per la Disney nel film omonimo del 2012 sempre in stop-motion).

È la testimonianza, una volta di più, che il lavoro per Netflix ha “sbloccato” Burton verso un ritorno allo spirito gotico giocoso delle sue origini creative, anzi al “macabro gentile” come recita il Dizionario del Mereghetti parlando di Nightmare. Beetlejuice Beetlejuice dell’anno scorso ha confermato il recupero di quest’antica voglia di divertirsi… e speriamo che questo “racconto dell’Albero del Teschio” sia un preludio a un nuovo progetto animato più ampio!
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