Le vicende geopolitiche continuano a condizionare pesantemente i mercati mondiali, determinando la performance di specifici settori, come quello della difesa, che resta indissolubilmente legato alle vicende della guerra fra Russia ed Ucraina e, nello specifico, alla possibilità di un accordo per una pace “giusta e duratura” invocata dai più.
Nella giornata di ieri, i titoli della difesa sono capitolati sulle principali borse mondiali, scontando un’alta probabilità di accordo fra Putin e Zelensky, in scia a quanto emerso dal vertice alla Casa Bianca, con Trump ed i leader europei, che ha riacceso le speranze per una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina, aprendo la strada ad un vertice trilaterale con Trump, Putin e Zelensky.
L’ipotesi di fine della guerra che da tre anni sconvolge l’Europa e di un ridimensionamento delle spese militari avrebbe conseguenze sulle società della difesa, che si qui hanno realizzato ampi profitti.
Il martedì nero della difesa
Il settore della Difesa e dell’Aerospazio ha evidenziato importanti perdite nella giornata di ieri, martedì 19 agosto, in risposta a quanto emerso dal vertice di Washington la sera prima (lunedì). L’indice Stoxx Europe Aerospace and Defense ha lasciato sul parterre il 2,6%, risultando uno dei peggiori comparti sui mercati europei. Fra i peggiori la tedesca Rheinmetall ha ceduto il 4,85%, risultando il peggior titolo del Dax30, dopo aver registrato sin qui la performance più brillante del 2025 all’interno del paniere delle Blue-Chips tedesche.
A Milano sono crollate anche Leonardo e Fincantieri, cedendo entrambe circa il 10% del loro valore, dopo aver registrato rispettivamente performance di +71% e +137% da inizio anno.
Calo prosegue su scommesse pace
Dopo le pesanti vendite di ieri, il settore continua ad essere colpito dalle vendite, più o meno marcate e distribuite sui mercati europei. L’indice Stoxx Europe Aerospace and Defense cede oggi un altro 0,5%, portando la performance ad una settimana a -0,9%.
A Londra prosegue la discesa di Rolls-Royce che perde l’1,4% e Qinetiq l’1,15%, mentre si stabilizzano le quotazioni di BAE Systems, che viaggia sulla parità. Tiene attorno ai livelli di ieri anche la francese Thales alla Borsa di Parigi, mentre le tedesche Hensoldt e Rheinmetall contengono il calo.
Quanto ai titoli quotati a Piazza Affari, Leonardo beneficia di qualche ricopertura (+0,45%), mentre Fincantieri registra perdite frazionali (-0,60%).
Ma sarà solo un problema di pace?
A ben vedere, il settore della difesa ha guadagnato moltissimo nell’ultimo anno, tanto che le valutazioni dei titoli europei implicano ancora un forte aumento della spesa militare in UE; anche dopo la correzione di martedì scorso.
Secondo gli analisti di Citigroup molte società del settore dovrebbero accrescere l’utile operativo di 4 o 5 volte tra il 2025 e il 2034 per giustificare il prezzo delle loro azioni, una crescita doppia rispetto a quella giustificata dall’aumento previsto dei budget governativi per la difesa.