Nel panorama automobilistico contemporaneo, dove l’innovazione e l’efficienza si scontrano spesso con la passione e il desiderio, emergono a volte creazioni che sfidano ogni categorizzazione. Una di queste è la Citroën Ami, un oggetto che di per sé fa “venire voglia di sorridere e scuotere la testa nello stesso momento”. Nata come un quadriciclo elettrico minimalista, senza pretese, dotata di due sedili, una manciata di cavalli e un’anima da city car, la Ami è stata concepita per affrontare il traffico e per un pubblico che va dagli studenti delle superiori agli anziani che hanno bisogno di un piccolo mezzo motorizzato. Qualcuno, però, ha deciso che non era abbastanza e, per questa ragione, l’ha trasformata in una Ferrari.
Spirito da Maranello
È da questa audace visione che è nata una trasformazione ai limiti dell’eresia automobilistica, un progetto firmato da Gian-Luca Senna e immortalato sul suo profilo Instagram. Il risultato è una Citroën Ami che osa presentarsi con un’identità completamente nuova, dipinta di un rosso che più Ferrari non si può. Ogni dettaglio è stato curato per evocare il marchio di Maranello, a partire dai loghi del Cavallino Rampante che sono stati applicati dove un tempo capeggiavano quelli di Citroën. L’attenzione per il particolare si estende anche agli elementi esterni, dove i cerchi neri lucidi contribuiscono in modo significativo al look aggressivo, e le pinze freno sono state ridipinte per sembrare direttamente uscite dalle officine di Maranello. In poche parole, questa Ami si presenta come una “piccola caricatura su quattro ruote, ma fatta con un’attenzione maniacale ai dettagli”, un’opera che, pur nella sua giocosità, dimostra una dedizione quasi ossessiva alla trasformazione.
La metamorfosi, come spesso capita, non si ferma all’esterno. Anche gli interni sono stati completamente rivisti, praticamente da zero, per allinearsi alla nuova e audace identità. L’abitacolo è stato impreziosito con pelle marrone trapuntata, conferendo un tocco di lusso e artigianalità inaspettato per un veicolo di questa categoria. Il volante, elemento chiave nell’esperienza di guida, è stato rivestito in Alcantara con cuciture personalizzate, un ulteriore richiamo ai dettagli raffinati che si trovano tipicamente in auto sportive di alta gamma. Dettagli rossi sono stati disseminati ovunque all’interno, mantenendo un filo conduttore cromatico e visivo che rafforza l’identità del Cavallino Rampante della microcar. Questa meticolosa attenzione posta negli interni è particolarmente sorprendente se si considera la vocazione originale della Ami, un veicolo la cui filosofia è l’essenzialità e la funzionalità, non certo il lusso o la personalizzazione estrema.
Come la pensano a casa Ferrari
L’intera operazione solleva un’interessante questione: cosa penseranno a Maranello di questa interpretazione un po’ sfacciata? Ferrari è infatti nota per difendere con i denti la propria immagine e il proprio marchio, e non è affatto raro che arrivi addirittura a “diffidare” chi osa troppo con loghi o imitazioni non autorizzate. Tuttavia, la natura di questa Ami “mini” è tale da non avere “certo la pretesa di ingannare nessuno”. Non mira a essere una contraffazione o un tentativo di frode, bensì si configura come un “gioco tra sogno e realtà”. È, in ultima analisi, un modo divertente e creativo per comunicare un messaggio chiaro: “Non sarà una Ferrari, ma potrà farti sorridere”.