Massimiliano Ambesi si è soffermato sui forfait di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz al Masters 1000 di Toronto: “Era abbastanza scontato che finisse così, non è una novità per il Masters 1000 canadese. Il calendario ha delle situazioni particolari: i punti di Washington di questa settimana si sommeranno a quelli di Washington della passata stagione, perché l’anno scorso era una settimana dopo. Cobolli lo scorso anno fece semifinale a Washington e quei punti li scarterà la settimana dopo. Cambia poco, sono dinamiche di classifica, ma è per dire come è cambiato il calendario. Washington non è ancora finito e inizia Toronto, poi non c’è stacco e inizia subito Cincinnati. Le scelte le fai in funzione dell’obiettivo principale: sono gli US Open ed più funzionale fare Cincinnati senza pensare alla classifica“.
Il telecronista di Eurosport ha poi proseguito durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Ce lo aspettavamo. Draper forse non farà neanche gli US Open, non si conosce l’entità del problema fisico. Lo scorso anno arrivò in semifinale senza perdere un set, poi fece partita con Sinner pur perdendo 3-0. Tutti pianificano l’exploit per gli Slam e avere quei due tornei senza stacco prima degli US Open crea del disagio. Il pre Wimbledon e il pre Roland Garros non sono così, il pre Australian Open non ha 1000, mentre la situazione nordamericana è un po’ particolare. Credo che cambiare l’assegnazione dei punti sia discutibile perché esiste una gerarchia dei tornei, bisognerebbe trovare altre soluzioni legate al calendario ma oggettivamente è difficile“.
Una risposta sulla provocazione di Serena Williams ai Giochi: “Serena Williams avrebbe quasi 47 anni alle Olimpiadi di Los Angeles. Troppo… Questo discorso lo abbiamo affrontato con Fognini in Coppa Davis: in un movimento ci sono delle gerarchie e una meritocrazia, gli USA hanno delle giocatrici competitive e come fai a obbligare qualcuno a rinunciare per lei, succederebbe come con Nadal a Parigi 2024 e in Coppa Davis. Forse in doppio, ma esiste anche un contingente. Una wild-card? Toglieresti il posto a un’altra americana, è una questione di garantire una meritocrazia all’interno del movimento“.
Sulla presenza di Musetti alle Finals: “Ero più tranquillo qualche settimana fa, ora non la vedo più così scontata. Fritz ha messo la freccia, devi difenderti da Shelton e de Minaur, gente che può raccogliere tanti punti nei tornei sul cemento. Musetti dovrà pianificare bene i suoi impegni su dove raccogliere tanti punti, ad esempio no Pechino e sì Tokyo”.
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