di
Thomas Benidinelli

La presentazione venerdì 22 agosto alla Festa di Radio Onda d’Urto per « Il malinteso della bellezza» (Meltemi)

Per quattro anni ha lavorato come estetista, dopodiché si è laureata con lode in Filosofia all’università di Genova discutendo una tesi in Antropologia del corpo. Lei è Sara Patrone, 33 anni, autrice del libro Il malinteso della bellezza (Meltemi) che viene presentato venrdì 22 agosto alle 19,30 nella Libreria del Gatto Nero della festa di Radio Onda d’Urto in corso nell’area di via Serenissima.

Il libro è un viaggio nei centri estetici, alla ricerca del dietro le quinte di epilazioni laser, trattamenti antiage, nail art, sieri e lozioni che hanno come protagoniste moderne alchimiste del corpo. «Patrone — come osserva la sociolinguista Vera Gheno nella prefazione — fa un’antropologia del vivere quotidiano: non occorre avventurarsi in terre lontane, presso popoli con usi e costumi distanti dai nostri, perché a volte i rituali più interessanti da osservare e studiare sono esattamente davanti a noi, magari dietro a quelle porte a vetri dei saloni di bellezza dove andiamo a farci sistemare le unghie, togliere i peli superflui, levigare le rughe». «La componente esotica della mia ricerca si è spinta al massimo a trenta minuti da casa, in sella al mio scooter — conferma Sara Patrone —. E, sì, si può fare antropologia a partire da qualsiasi ambito, non è necessario andare dall’altra parte del pianeta per farla».



















































Il suo lavoro di ricerca è iniziato nei centri estetici, mentre lavorava: ha fatto domande alle clienti (donne perlopiù, ma aumenta anno dopo anno la quota di uomini), ha raccolto testimonianze, curiosità, aneddoti. «Ne è venuto fuori — spiega — che quello che ci sembra una pratica leggera, divertente, futile, cioè di occuparci delle nostre carni, racconta in realtà molto del ruolo che diamo al nostro corpo e alla bellezza». I trattamenti viso e corpo anticipano le vacanze e gli appuntamenti galanti, raccontano l’importanza che diamo alla ristrutturazione corporea, sempre temporanea. «L’emendazione estetica non dura mai più di tre settimane», ricorda Patrone.

Sentirsi più belli, sentirsi più giovani ad ogni costo, mantra occidentale che si è diffuso nel mondo: «Una signora anziana, avrà avuto più di ottant’anni, una particolare predilezione per i trattamenti anti età, mi spiega: questo trattamento mensile è un modo per rendermi accettabile perché la vecchiaia offende lo sguardo altrui». Quasi un’ossessione quella dell’allontanamento dell’età che avanza, che si spinge fino alla tanatoestetica, la cura del corpo nel momento della morte, oggetto di analisi di un intero capitolo.

Il malinteso della bellezza vuole anche essere un omaggio al lavoro delle estetiste, pagate poco, molto flessibili, considerate erroneamente futili e leggere: «Un lavoro che invece non è per forza facile, né per forza divertente, né riposante e che non abbellisce automaticamente colei che lo svolge». Sara Patrone ci accompagna così nel mondo del beauty, armata di pennelli e pinzette, per raccontare riti e paure. Molto di più che non un centro estetico, insomma. Come rivelò a suo tempo Nino Frassica, citato nel libro, «Non è bello ciò che è bello, ma che bello che bello che bello».


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20 agosto 2025