Monica Maggioni lascia la Rai dopo 33 anni. La giornalista, personaggio di primo piano nell’informazione realizzata dal Servizio Pubblico, non sarà più dipendente dell’azienda di viale Mazzini, ma continuerà comunque a condurre i suoi programmi.

Monica Maggioni lascia la Rai

La notizia dell’addio di Monica Maggioni alla Rai è stato dato dal Corriere della Sera. Secondo quanto rivelato dalla testata, la giornalista avrebbe rinunciato al suo ruolo di Direttore dell’offerta informativa, ma continuerà comunque a condurre le sue trasmissioni su Rai Tre. Monica infatti guida sia In Mezz’ora dal 2023, mentre da circa un anno è al timone di NewsRoom.

Monica Maggioni dunque continuerà la sua carriera giornalistica, ma non ricoprirà più un ruolo dirigenziale dopo aver firmato un particolare accordo con la Rai. La scelta – come svelano alcune fonti – sarebbe stata fatta dalla stessa Maggioni, interessata, forse, a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura e alla conduzione delle sue trasmissioni.

“Non ha nulla a che fare con il tetto degli stipendi Rai visto che da qualche settimana lo stesso tetto retributivo è stato eliminato da una sentenza della Corte Costituzionale che vale per tutto il settore pubblico, tv di Stato compresa quindi”, si legge sul Corriere.

La carriera in Rai di Monica Maggioni

La carriera in Rai di Monica Maggioni è iniziata grazie ad un concorso indetto dal Servizio Pubblico. A svelarlo, proprio al Corriere della Sera, qualche tempo fa era stata la stessa giornalista. Monica aveva raccontato che sua madre l’aveva iscritta al concorso contro la sua volontà. “Grazie all’unica volta che mia mamma si immischiò nei fatti miei – aveva svelato -. Consideri che era una che, quando mi arrivavano le cartoline a casa, le girava dal lato della foto per non guardare chi fosse il mittente. Un giorno, però, sentì dalla radio che la Rai avrebbe bandito un concorso per assumere giovani giornalisti. Ne parlammo e litigammo. Le dissi una cosa tipo “ma allora non hai capito come gira il mondo? Secondo te, con tutti i raccomandati che dovranno assorbire, alla Rai aspettano me?””.

“Senza dirmi nulla prese i miei documenti e mi iscrisse al concorso. Il bello è che ogni selezione che passavo ero sempre più arrabbiata e me la prendevo con lei. “Mi fregheranno alla fine, stiamo solo buttando tempo e denaro, che tra l’altro neanche abbiamo”, aveva ricordato. Poi gli inizi in Rai e il legame con il Tg1.

“A Tv7 cercavano un inviato giovane da buttare nella mischia. Avendo fatto il primo contratto lì, ero già con un piede e mezzo dentro il Tg1. Subito via: in Africa, Mozambico, a raccontare la carestia – aveva spiegato -. Poi, quando nel 2000 il premier israeliano Ariel Sharon fece la passeggiata alla spianata delle Moschee, il direttore Gad Lerner e il vicedirettore Roberto Fontolan mi chiesero se me la sentissi di andare laggiù. Accettai di corsa e da lì non mi sono più fermata: la Seconda Intifada, Gerusalemme, poi l’Iraq. A Roma sono stata per condurre un’edizione di UnoMattina e quando, nel 2006, Riotta mi ha selezionato per la conduzione del Tg1 delle 20”.