Pesaro, 24 luglio 2025 – Colpito alla testa con un tubo di bicicletta e ridotto in fin di vita: così è stato trovato dagli agenti della Volante della Polizia un uomo nella notte tra sabato e domenica, nei pressi dell’area cani della stazione ferroviaria di Pesaro.

Gli agenti erano intervenuti perché era stata segnalata una lite nei pressi della stazione. La vittima aveva il volto completamente tumefatto e ferite così gravi da richiedere il ricovero in codice rosso. Secondo i medici, le lesioni al capo rischiano di lasciare danni permanenti. Accanto a lui, un connazionale di origine marocchina, volto noto alle forze dell’ordine, che è poi finito in manette con l’accusa di lesioni aggravate.

Ma non è tutto. L’aggressore è infatti lo stesso che, solo poche ore prima, aveva tentato di rapinare una donna nel sottopasso della stazione. L’ha bloccata mentre passava in bici e ha cercato di strapparle dal collo la catenina d’oro. Per fortuna senza riuscirci.

La vittima, spaventata ma lucida, ha chiamato il 112 e fornito una descrizione precisa dell’uomo, poi incastrato dalle telecamere cittadine. Il cerchio si è chiuso in fretta. Quando la donna è stata convocata in Questura per un riconoscimento, non ha avuto dubbi: “È lui”, ha detto, indicando proprio il giovane arrestato nella notte per l’aggressione al connazionale.

A quel punto, per l’uomo si sono spalancate le porte del carcere di Villa Fastiggi. Ma l’epilogo non si è fatto attendere: nella mattinata del 24 luglio, a meno di cinque giorni dai fatti, il giovane è stato trasferito a Bari per essere espulso dal territorio italiano. Una procedura lampo, resa possibile dalla gravità dei reati e dalla sua posizione irregolare. Per lui, dunque, nessuna permanenza dietro le sbarre: solo un biglietto di sola andata, con destinazione fuori dai confini nazionali.