La vita non è più la stessa per Aubrey Plaza da quando, a gennaio scorso, suo marito Jeff Baenza si è tolto la vita. Del lutto non ha mai voluto parlare: ha disattivato l’account Instagram e si è chiusa nel silenzio. Almeno fino a quando l’amica e collega di Parks and Recreation, Amy Poehler, non l’ha convinta a partecipare a una puntata del suo podcast, Good Hang.

L’attrice di The White Lotus ha raccontato di vivere «una lotta quotidiana». «Penso di star bene», dice. Ma la mancanza dell’altro resta «un gigante oceano di orrori. A volte non voglio far altro che tuffarmici e restarci, altre lo guardo da lontano cercando di scostarmi. Ma lui è sempre lì».

Plaza aveva conosciuto lo sceneggiatore, regista e produttore nel 2011. Insieme hanno lavorato all’horror comedy Life after Beth – L’amore a ogni costo (2014), che molte testate indicano come il momento del loro primo incontro. In seguito sono tornati a collaborare con The Little Hours. Secondo l’ufficio investigativo della contea di Los Angeles, la coppia si era separata nel settembre 2024. Durante la pandemia, però, avevano festeggiato in pigiama il decimo anniversario di relazione, celebrando un matrimonio improvvisato e “del tutto spontaneo”, come lo aveva definito lei in una puntata di Ellen.

Oggi, a 41 anni, Plaza è tornata sul grande schermo con My Old Ass e nella serie Agatha All Along, oltre che nell’ultima fatica di Ethan Coen, Honey Don’t!, in arrivo nelle sale italiane il 18 settembre dopo la presentazione a Cannes.

Mandatory Credit: Photo by Erik Pendzich/Shutterstock (15438807aa)Aubrey PlazaFocus Feature’s ‘Honey Don’t’ Special Screening, New York, USA – 13 Aug 2025Erik Pendzich/Shutterstock / ipa-agency.net

Nel podcast, ha paragonato il suo stato d’animo al film The Gorge: «Sono felice di essere qui, grata del mio cammino nel mondo», ha detto. «So che è un paragone stupido, ma per me è vero. Nel film c’è una scogliera da un lato, un’altra dall’altro e in mezzo un burrone pieno di creature mostruose che inseguono i protagonisti. Quando l’ho visto ho pensato: è così che mi sento nel lutto, o nel lutto in generale. Ogni volta».

Per non cadere in quel baratro, confessa di aggrapparsi alle amicizie: «Ho un gruppo di amiche con cui condivido una chat, facciamo chiamate su Zoom e viaggi insieme. Mi fanno ridere di cuore. Le conosco da una vita e sono le migliori perché mi strappano una risata, sono davvero divertenti».

Uno spiraglio di leggerezza, insomma, in un buio che a otto mesi dalla scomparsa del compagno è ancora quasi totale.