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Una Giulia GT rinata in due anime: una da salotto sartoriale, l’altra forgiata per la pista. Ancora più bella.
Totem Automobili torna a Monterey con una doppia prova di forza: reinterpretare la Giulia GT senza snaturarla e spingerla in due direzioni opposte, entrambe estreme. Ora la “GT Super” si veste come un gioiello e graffia come una vera corsaiola.
L’Alfa Romeo dei sogni diventa ancora più bella (Totem Motori) reportmotori.it
La Monterey Car Week è il palcoscenico ideale per chi fa dell’artigianato un valore e della tecnologia un alleato discreto. Totem, che ha costruito la sua fama su questo equilibrio, porta due novità con la stessa base ma filosofie lontane. Da una parte la raffinatezza assoluta; dall’altra la potenza nuda e cruda.
Totem, Giulia GT e “gioiello” su quattro ruote
La prima è la GT Super “Marinella”, frutto di un incontro con E. Marinella, maison napoletana simbolo di eleganza misurata. L’abitacolo è un esercizio di sartoria: nappa color ottanio, inserti in pura seta pescati dagli archivi della casa, accessori coordinati pensati come prolungamento dell’auto.
Totem, Giulia GT e “gioiello” su quattro ruote (Totem Motori) reportmotori.it
C’è persino un pomello del cambio in vetro soffiato di Murano, dettaglio che racconta la cura maniacale del progetto. La carrozzeria adotta un verde cangiante che esalta le proporzioni classiche della coupé e ne sottolinea il sapore vintage, senza forzature. È una gran turismo che punta sull’emozione tattile e visiva, costruita per chi cerca atmosfera e coerenza estetica, non solo materiali pregiati.
All’estremo opposto si posiziona la GT Super “Sport Prototipo”. Qui il riferimento è dichiarato: le competizioni. La carrozzeria si allarga nelle carreggiate, compaiono gli scarichi laterali, i cerchi in fibra di carbonio da 19″ e l’impianto frenante carboceramico.
Sotto il cofano, un V6 biturbo 3.2 da 740 CV lavora con un cambio manuale: una scelta controcorrente che restituisce coinvolgimento pieno. Il telaio dialoga con un sistema di sospensioni a gestione elettronica: 10 modalità e 25 combinazioni complessive per cucirsi addosso la dinamica desiderata, dalla strada liscia alla guida più aggressiva.
Sul fronte commerciale, Totem resta ermetica. Nessun dettaglio su prezzi o numeri: le due versioni saranno per pochi, come da tradizione del marchio. Ma l’obiettivo è evidente. La “Marinella” traduce il lusso in linguaggio automobilistico con una coerenza rara; la “Sport Prototipo” riporta al centro il piacere meccanico puro, quello che passa dal pedale, dallo sterzo, dal cambio.
Stessa icona, due interpretazioni che si completano: la prima seduce con la pelle e la luce, la seconda convince con i muscoli e la tecnica. È così che l’Alfa dei sogni diventa più bella: trasformando la nostalgia in progetto contemporaneo e mettendo il dettaglio al servizio dell’esperienza.