Nelle ultime settimane il dibattito politico batte il dente su un tema che tocca milioni di italiani: la nuova Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Con la prossima Legge di Bilancio potrebbe arrivare infatti una sanatoria alquanto flessibile: sarà possibile saltare fino a otto rate senza perdere i benefici dell’accordo con il Fisco.

Una mossa che il governo Meloni presenta come la svolta verso una pace fiscale “definitiva”, cavallo di battaglia rilanciato con forza dal vicepremier Matteo Salvini.

Rottamazione quinquies, la novità delle 8 rate saltabili

Una delle novità più rilevanti della Rottamazione quinquies è l’ampia tolleranza sui ritardi di pagamento. Mentre nelle precedenti rottamazioni bastava saltare una rata per decadere dall’agevolazione, la nuova proposta prevede che il contribuente resti nei benefici fino a otto rate non pagate (anche non consecutive) prima di perdere il diritto alla definizione agevolata.

Sono due gli obiettivi, uno dichiarato e uno ancora più reale:

  • dare respiro ai debitori onesti in momentanea difficoltà, evitando decadenze immediate e incentivando più contribuenti a completare i pagamenti dovuti;
  • recuperare il più possibile quei 1200 miliardi di crediti fiscali mai riscossi.

Questa tolleranza di 8 rate fa discutere gli addetti ai lavori. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha detto che una rottamazione così permissiva, in cui si possono saltare sette rate prima di decadere, rischia di diventare un “invito a nozze” per i furbetti, aumentando i già elevati tassi di abbandono dei piani di pagamento.

Molti contribuenti infatti aderiscono alle sanatorie per ottenere subito il blocco di pignoramenti e interessi, per poi smettere di pagare dopo poche rate. Proprio per scongiurare abusi, il governo sta pensando a correttivi mirati rivolti ai cosiddetti debitori seriali.

Come potrebbe funzionare la Rottamazione quinquies

La formula della Rottamazione quinquies ricalca quella delle precedenti edizioni, ma con condizioni ancora più favorevoli per il contribuente. Il piano di pagamento potrà estendersi fino a 10 anni, con 120 rate mensili di pari importo.

La misura coprirà i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate dal 2000 al 2023, toccando così un arretrato ventennale.

In cambio, il contribuente ottiene subito benefici:

  • stop a pignoramenti;
  • stop a fermi amministrativi;
  • stop a ipoteche;
  • regolarità ai fini del DURC;
  • certezza di un piano di pagamento comunicato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Chi resta escluso

La Rottamazione quinquies non sarà per tutti. Il disegno di legge in discussione esclude:

  • i contribuenti recidivi, cioè chi ha già aderito a precedenti rottamazioni senza completare i versamenti;
  • i cosiddetti “rottamatori seriali”, che hanno sfruttato le sanatorie solo per congelare le cartelle.

Questa stretta punta a rendere la misura più sostenibile e a limitare gli abusi della pace fiscale. Sono inoltre allo studio condizioni differenziate in base all’entità del debito:

  • per chi ha importi sopra i 50.000 euro, possibile anticipo obbligatorio fino al 5% per accedere al piano;
  • per i piccoli debiti, ipotesi di saldo e stralcio automatico con cancellazione delle mini-cartelle (soglia ancora da definire).