Musta Rè è tornato da qualche settimana su Youtube, dopo che la magistratura aveva bloccato i suoi profili. Le canzoni del rapper italo-egiziano che vive a Piacenza erano state oscurate per istigazione a delinquere. Il trapper 23enne era stato inoltre coinvolto in un’indagine della polizia tra bande di giovani coinvolte nello spaccio di stupefacenti. Alcune sue partecipazioni alla trasmissione radiofonica “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani avevano indignato l’opinione pubblica. In una di queste ospitate, tra l’altro, un suo amico, anch’esso residente a Piacenza, aveva ammesso di aver rubato a casa del sindaco Katia Tarasconi. Ora Musta Rè è tornato su Youtube e lo ha fatto pubblicato la sua nuova canzone “Ragazzi in piazza”. Video e testo raccontano Piacenza, ma alcuni passaggi del brano hanno provocato la reazione di Sara Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia. «Ho sempre evitato di commentare certi personaggi – interviene Soresi – per non contribuire alla loro pubblicità. Ma oggi la sua visibilità è già ampia, e credo sia giunto il momento di prendere posizione pubblicamente. Resta da capire come mai questo nuovo video sia oggi accessibile, visto che la magistratura aveva disposto l’oscuramento dei suoi canali YouTube e Instagram. Eppure, nonostante ciò, le immagini e le parole che stanno circolando non restituiscono affatto una bella immagine della nostra città. “Fai un giro a Piacenza, gira di ogni roba. 12 anni con la lama e il sangue che parla”, recita il testo. Questa dovrebbe essere l’immagine di Piacenza?».
Soresi chiede un intervento da parte delle istituzioni. «Chi amministra Piacenza – prosegue la capogruppo – ha il dovere di prendere con chiarezza le distanze da simili rappresentazioni, che nulla hanno a che vedere con i valori di una comunità sana e responsabile. Non è in alcun modo un buon esempio per le nuove generazioni: veicolare contenuti in cui compaiono armi e droga significa diffondere un messaggio pericoloso e devastante, quello secondo cui tutto questo sarebbe tollerato o addirittura normale. È inaccettabile. Piacenza non può essere associata a simili scene, e non può passare l’idea che nella nostra città sia permesso l’uso di armi e sostanze stupefacenti. Le istituzioni hanno il dovere di reagire con fermezza, per difendere l’immagine della città e la tutela dei nostri ragazzi».