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Giulio De Santis e Rinaldo Frignani
Proseguono le indagini per verificare chi ha rubato e diffuso per primo il filmato intimo del conduttore tv con la sua compagna Caterine Tronelli
Il furto del video intimo tra Stefano De Martino e la sua compagna, Caroline Tronelli, è stato pianificato. È una delle piste battute dagli inquirenti nell’inchiesta sulla diffusione online del materiale carpito la notte del 9 agosto scorso dal server del sistema di sorveglianza nella casa a Roma della giovane studentessa. Sul tavolo tuttavia c’è anche l’ipotesi che l’intera operazione sia frutto dell’attività di uno o più hacker coinvolti in una operazione più complessa. Comunque un colpo studiato da tempo, per due motivi: la pubblicazione delle immagini già pochi minuti dopo l’acquisizione del file su un sito porno in una sezione specifica riservata ai video amatoriali e il titolo scelto: «De Martino».
Chi è entrato in possesso del materiale, insomma, sapeva fin dall’inizio chi fosse uno delle due persone immortalate dal sistema di sorveglianza. Non solo. Tanta efficiente celerità, induce a ritenere che da settimane la coppia fosse sotto osservazione. Questo insieme di circostanze porta chi indaga a ritenere che nella vicenda possa essere coinvolto un tecnico addetto alla manutenzione dell’impianto, peraltro secondo i legali della ragazza non proprio di ultima generazione perché installato dieci anni fa. E sembra anche che la password di accesso dai cellulari della famiglia della studentessa fosse abbastanza semplice. Da quanto emerso dai primi accertamenti, con gli agenti della polizia postale che hanno sequestrato tutto il sistema affidato a un perito nominato dalla Procura per ricostruire cosa sia accaduto e risalire a chi possa averci messo le mani e quando, le apparecchiature sono state montate in seguito ai numerosi furti subìti dalla famiglia Tronelli anche da parte delle colf.
Da qui la decisione di installare telecamere in modo da poter controllare ogni angolo della casa. Una rete video bisognosa tuttavia di manutenzione periodica: da qui l’ipotesi che un tecnico possa aver approfittato della situazione per copiare o rubare i frame incriminati. Non per ricattare le vittime, visto il breve lasso di tempo fra il furto e la pubblicazione online, ma per incassare denaro proprio dalle visualizzazioni o da qualcuno a cui potrebbe aver ceduto il filmato. Sul caso sono in corso accertamenti sia dalla Procura di Roma sia da quella di Tempio Pausania, in Sardegna, visto che la prima denuncia di De Martino e della compagna, assistiti dagli avvocati Lorenzo Contrada, Angelo e Sergio Pisani, sarebbe stata presentata al commissariato di Porto Cervo.
Nella Capitale, tuttavia, i legali della coppia hanno già depositato una seconda denuncia, insieme a un esposto al Garante della Privacy. Iniziative che ricalcano quelle adottate da Raoul Bova dopo il tentativo di ricatto subìto nel luglio scorso — sfociato nella denuncia da parte della Postale del presunto responsabile, Federico Monzino — per non rivelare la sua relazione con l’influencer Martina Ceretti. Nel caso di De Martino, invece, le indagini proseguono per individuare chi ha rubato e pubblicato il video intimo. Secondo i suoi legali, il conduttore di Affari tuoi è «offeso e triste» per quanto accaduto. «Non escludiamo sia stato un tecnico che ha tradito il rapporto fiduciario instaurato con la famiglia della ragazza per poi approfittarne — confermano i fratelli Pisani e Contrada —. A chiunque dà fastidio vedere la propria immagine gestita, manipolata, commentata in maniera illecita. Per la prima volta chiediamo la condanna anche di tutti colori i quali conservano e girano questi dati: sono complici di reati di ricettazione e pericoli gravissimi, ai danni sia della vittima sia dei familiari».
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21 agosto 2025
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