Poche ore dopo l’adozione di un piano di conquista da parte del governo, le Forze di difesa israeliane (Idf) annunciano di aver iniziato l’invasione di Gaza City. «Le nostre forze controllano già la periferia della città», ha affermato il portavoce delle Idf, il generale di brigata Effie Defrin, mentre il premier Benjamin Netanyahu ordina di accelerare le operazioni per conquistare le ultime roccaforti di Hamas a Gaza.
Nella sua dichiarazione, Defrin ha confermato che questa settimana saranno inviate circa 60.000 lettere di coscrizione, con altre 20.000 previste entro la fine del mese. Il portavoce delle Idf ha riferito, inoltre, che le forze armate israeliane stanno lavorando per fornire spazi sufficienti ai civili di Gaza per evacuare in sicurezza, nonché per ricevere aiuti e cure mediche.
L’approvazione del piano di conquista di Gaza City e le prime operazioni si svolgono sullo sfondo di una proposta di Hamas, sostenuta dai mediatori Egitto e Qatar, per un accordo parziale che includerebbe il rilascio di 10 ostaggi viventi e un cessate il fuoco di 60 giorni. Israele deve ancora dare una risposta formale a questa proposta.
Onu, manovre di Israele porteranno altre sofferenze
L’Onu ha criticato l’avvio delle operazioni militari israeliane di attacco a Gaza City. «Lì ci sono civili – ha commentato il portavoce, Stephane Dujarric – C’è personale umanitario. Voglio dire, abbiamo visto il tipo di decisione politica che porta verso quelle operazioni militari. Ci siamo schierati fermamente contro». Condanna anche per la decisione del governo di Israele di dare il via libera a nuovi insediamenti di coloni in Cisgiordania. «Siamo contrari – ha detto il portavoce, Stephane Dujarric, rispondendo alle domande dei giornalisti – a tutte le attività di insediamento nei territori occupati, che consideriamo illegali secondo il diritto internazionale e contrarie alle risoluzioni». «Condanniamo – ha aggiunto – la decisione di espandere questo particolare insediamento, che sia i sostenitori che gli oppositori riconoscono che colpirà al cuore la soluzione dei due Stati. Invitiamo il governo di Israele a fermare tutte le attività di insediamento e a rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale».
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