di
Maria Vittoria Melchioni
L’influencer modenese, imprenditrice e fondatrice del brand di gioielleria «Amabile Jewels»: «La situazione ci ha posto davanti a una scelta difficile: ignorare i problemi, oppure affrontarli Abbiamo scelto la seconda strada perché non farlo avrebbe significato compromettere il bene dell’impresa»
Dopo la bufera mediatica e social che ha travolto Martina Strazzer, l’influencer modenese, imprenditrice e fondatrice del brand di gioielleria «Amabile» a seguito del mancato rinnovo del contratto di lavoro a una dipendente che era stata assunta mentre era incinta, arriva il comunicato ufficiale dall’azienda.
L’assunzione della ragazza al quarto mese di gravidanza, al tempo, venne comunicata ampiamente da Strazzer e dal brand, aumentando in positivo la cosiddetta «brand reputation» (cioè, la percezione che la gente ha del marchio) con un conseguente possibile aumento di followers e giro d’affari.
Ora, dopo giorni di dibattito social e non solo mentre Martina e il suo staff restavano in silenzio, attraverso un comunicato stampa viene data la versione dei fatti di «Amabile» e Strazzer. «Il silenzio che ci ha accompagnati finora è stato difficile da mantenere, ma riflette la necessità di gestire la situazione nel rispetto della privacy di terzi» – spiegano.
Il comunicato stampa: «Decisione inevitabile»
«Negli ultimi giorni sono stati espressi sentimenti di delusione, rabbia e preoccupazione riguardo la decisione di non rinnovare, alla scadenza, il contratto a tempo determinato della nostra ex collega Sara – riporta la nota diffusa dal brand – “Amabile” è un’azienda e, come tale, ha bisogno di professionalità per funzionare. Per questo selezioniamo e inseriamo diverse figure con l’obiettivo di rafforzare la struttura interna. Quando abbiamo accolto Sara, scelta tra numerosi candidati esclusivamente per le competenze da lei dichiarate, il nostro intento era costruire una collaborazione duratura».
«Tuttavia – aggiunge – non sempre le cose vanno come sperato. In questo caso, a seguito di verifiche interne condotte in un momento successivo e supportate anche dall’analisi, in varie fasi, di consulenti esterni, sono emerse criticità molto più complesse e profonde di quanto avremmo potuto immaginare. La situazione ci ha posto davanti a una scelta difficile: ignorare i problemi, oppure affrontarli assumendoci anche la responsabilità di una decisione dolorosa ma inevitabile, ossia il mancato rinnovo del contratto. Abbiamo scelto la seconda strada perché non farlo avrebbe significato compromettere il bene dell’intera impresa e la tutela delle oltre 40 persone che ogni giorno lavorano da Amabile con dedizione e impegno».
«In Amabile – continua la nota – crediamo profondamente che la gravidanza non sia un limite: è un valore in cui abbiamo creduto e in cui continueremo a credere. Nessuna donna in Amabile dovrà mai scegliere tra l’affermarsi nel mondo del lavoro o mettere al mondo una nuova vita. Quando avevamo annunciato con entusiasmo l’assunzione di una persona in gravidanza, il nostro intento era chiarire questo principio cardine. La nostra squadra è quasi interamente al femminile e accogliere una nascita sarà sempre motivo di grande gioia. La gravidanza non è stata e non potrà mai essere un impedimento all’assunzione o alla permanenza nella nostra azienda. Comprendiamo la volontà di conoscere approfonditamente i dettagli, crediamo tuttavia che la condivisione non debba diventare un’arma, e nemmeno compromettere la dignità o il futuro professionale di chi, in altri contesti, potrebbe essere una risorsa di valore. In Amabile, ogni nuovo rapporto lavorativo ha il concreto obiettivo di essere solido e duraturo».
I numeri di «Amabile»
Martina Strazzer ha 1 milione e 600mila follower su TikTok, piattaforma sulla quale è nato tutto il suo business, 753mila follower su Instagram (calati di oltre 10.000 dallo scoppio dello scandalo). Amabile ne ha 55mila su TikTok e 297mila su Instagram (con un calo di 8mila).
In soli 4 anni «Amabile» ha raggiunto 10 milioni di Euro di fatturato. I dipendenti sono oltre 40, per lo più donne in giovane età. Il 77% dei dipendenti è assunto con un contratto a tempo indeterminato. I cosiddetti stagisti sono stati 11 di cui 8 contrattualizzati successivamente; uno è ancora in corso e due hanno scelto di non proseguire la loro esperienza in Amabile per tentare altre strade.
I contratti di apprendistato sono stati 14, molti dei quali ancora in essere: 3 trasformati anticipatamente a tempo indeterminato e 1 alla conclusione naturale del percorso. Il primo store monomarca del brand aperto a Bologna copre principalmente i 9 contratti a tempo determinato presenti attualmente in azienda.
Le cessazioni di contratto sono state 14 dovute a dimissioni volontarie, o a nuove opportunità professionali, o a scelte personali. Solo 6 sono i mancati rinnovi o non idoneità dopo il periodo di prova da parte dell’azienda. Un solo licenziamento per giusta causa.
Gli effetti del caso sul mercato
Ora bisogna vedere come risponderà il mercato. Se i follower fuggiranno e boicotteranno il brand come è accaduto a Chiara Ferragni dopo il «Pandoro gate», se percepiranno ancora di essere stati traditi nei loro ideali (l’assunzione della contabile era stata accolta come un gesto di «sorellanza», di empowerment femminile, di empatia tra donne) e si sentiranno ingannati.
O se Strazzer sarà capace di ricostruire la fiducia che in tantissimi avevano in lei, una ragazza come tante che aveva iniziato a creare gioielli dalla sua cameretta durante il lockdown e che ha saputo arrivare al cuore della Generazione Z, creando una realtà economica milionaria.
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21 agosto 2025 ( modifica il 21 agosto 2025 | 19:00)
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