George Russell ha raccontato come ha affrontato la pressione derivata dall’avere Hamilton al suo fianco in Mercedes, lasciando intendere un lato inedito della sfida interna.
In un’intervista al podcast Untapped, George Russell ha ammesso che avere Hamilton come compagno di squadra in Mercedes non è stato affatto semplice, tanto da spingerlo a chiedere supporto psicologico per affrontare la sfida.
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(Foto PitShots)
L’esperienza al fianco del sette volte campione del mondo ha infatti rappresentato un banco di prova non solo sportivo ma anche mentale, capace di ridefinire la sua carriera in Formula 1.
La sfida più difficile dentro al box
Quando George Russell ha lasciato la Williams per entrare in Mercedes, sapeva che lo attendeva una sfida unica: confrontarsi direttamente con Lewis Hamilton, considerato uno dei più grandi piloti della storia.
Il britannico ha quindi rivelato di aver lavorato con uno psicologo per prepararsi a quel momento cruciale. “Dovevo capire come affrontare mentalmente la pressione di condividere il box con lui – ha spiegato – finché ho compreso che il mio destino dipendeva solo da me, dal momento in cui abbassavo la visiera e salivo in macchina”.
La convivenza con Hamilton, poi, non è stata solo un confronto cronometrico, ma anche una battaglia psicologica quotidiana.
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Russell racconta come il supporto ricevuto lo abbia aiutato a spostare il focus su se stesso, eliminando il peso del paragone diretto. I risultati non hanno tardato ad arrivare: nei tre anni trascorsi insieme, è riuscito a chiudere due volte davanti a Hamilton in classifica piloti, un traguardo che nessun compagno del sette volte iridato aveva mai raggiunto.
Oggi, con Hamilton passato in Ferrari e Russell leader indiscusso della Mercedes, quelle esperienze hanno assunto un valore diverso: non solo lo hanno temprato come pilota, ma hanno dimostrato quanto la Formula 1 non sia solo velocità e talento, ma anche resilienza mentale.
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