Tra l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza e il 19 maggio 2025 Israele ha stimato di avere ucciso 8.900 miliziani di Hamas e Jihad Islamico, secondo una banca dati dell’intelligence militare israeliana (AMAN) a cui tre giornali hanno avuto accesso. Il quotidiano britannico Guardian, la rivista israelo-palestinese +972 Magazine e il sito di notizie in ebraico Local Call hanno collaborato a un’inchiesta sulla banca dati, che contiene i nomi di 47.653 palestinesi della Striscia di Gaza che l’intelligence militare israeliana considerava attivi nei bracci armati di Hamas e del Jihad Islamico nell’ottobre del 2023. Nella versione della banca dati ottenuta dai tre giornali, aggiornata allo scorso maggio e contenente solo numeri e non nomi, 7.330 dei miliziani elencati sono indicati come sicuramente morti dall’intelligence militare israeliana; altri 1.570 sono indicati come «probabilmente morti».
Il Guardian, +972 Magazine e Local Call hanno ottenuto dall’esercito israeliano una conferma del database dell’intelligence militare. Molte fonti anonime dei tre giornali, legate ai servizi di intelligence di Israele, hanno detto che si tratta della banca dati ritenuta più affidabile dall’esercito. Dall’inizio della guerra nella Striscia a oggi l’esercito israeliano, i suoi rappresentanti o altre autorità israeliane hanno diffuso diverse stime sui miliziani di Hamas uccisi da Israele, contraddicendosi in più occasioni. In totale secondo le autorità sanitarie della Striscia (controllate da Hamas) le persone morte nella Striscia di Gaza, tra civili e miliziani, sono state circa 53mila dall’inizio della guerra allo scorso maggio. A oggi sono circa 62mila.
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