Nonostante le promesse dell’anno prima continua ad essere un insuccesso la bevanda a bassa gradazione alcolica lanciata nel 2023 dai due rapper. Mamma Fedez giura che il 2025 sarà l’anno della svolta, e si venderà in Finlandia e Uk. Intanto perde due terzi dei guadagni dell’anno prima la cassaforte di tutti gli affari della famiglia Fedez
Più che essere bevuta Boem, l’hard seltzer italiano lanciato nel 2023 da Fedez e Lazza, si beve capitali finanziari con la potenza di un’idrovora. Partita in modo stentato coinvolgendo fin dall’inizio due imprenditori come Camillo Bernabei e soprattutto Leonardo Maria del Vecchio, aveva mostrato la difficoltà di entrare in modo significativo sul mercato con il bilancio 2023, che si era chiuso con un fatturato di 397.573 euro e una perdita di 1,85 milioni di euro. La bevanda a basso contenuto alcolico era però in fase di lancio, i conti riguardavano solo pochi mesi di esercizio reale, gli accordi con la grande distribuzione erano appena firmati. Il vero lancio era dunque rimandato al 2024, dopo un cambio di management e un aumento di capitale importante grazie a cui Leonardo Maria Del Vecchio con la sua LDMV Capital è diventato azionista di maggioranza della società.
La doccia gelata del 2024: già mangiata quasi tutta l’iniezione di liquidità di Del Vecchio
Invece i conti 2024 di Boem appena caricati sul registro della Camera di commercio di Milano sono ancora peggio di quelli dell’anno precedente. Il fatturato, avendo 12 mesi a disposizione e non solo una parte d’anno, era atteso in forte crescita e invece è addirittura diminuito rispetto a quello 2023, scendendo a 369.715 euro. La perdita è invece quasi raddoppiata, arrivando a 3,13 milioni di euro. Il risultato negativo si è mangiato buona parte del denaro fresco immesso nella società durante il 2024 proprio da Del Vecchio, e alla fine restano ancora solo 438.701 euro nella riserva sovrapprezzo azioni nata con quell’operazione finanziaria.
Leonardo Maria Del Vecchio
Mamma Fedez tranquillizza: nel 2025 tutto cambia e Boem va in Finlandia e Uk
Boem si può dire certo un successo, anche se manager e azionisti della società non sembrano sconvolti da questo anno così negativo e come avevano fatto l’anno scorso assicurano che il vero anno della svolta è quello in corso, il 2025. Per non farla sembrare una promessa scritta sulla sabbia, la mamma di Fedez, Annamaria Berrinzaghi, che presiede il consiglio di amministrazione, offre qualche dato confortante nella relazione che accompagna i documenti di bilancio. Spiega che Boem nel secondo trimestre dell’anno ha iniziato a vendere bene grazie anche a due nuovi gusti della bevanda e a una rete di vendita rafforzata: «le vendite nel canale off trade», scrive, «hanno eguagliato l’intero volume registrato nel 2024, mentre il canale on trade ha registrato una crescita del +105% rispetto all’anno precedente. Tali risultati sono da attribuirsi all’ azione del team sales e alla creazione di una rete di distribuzione all’ingrosso che, nel primo semestre, è risultata quadruplicata rispetto alla media del 2024». Inoltre «nel primo semestre del 2025, è stato inoltre avviato lo sviluppo di un team dedicato all’espansione internazionale. Sono attualmente in fase avanzata di definizione accordi distributivi con controparti in Finlandia e nel Regno Unito, con l’obiettivo di avviare la commercializzazione del brand Boem in tali mercati, oltre ad altri, entro l’anno in corso».
Mamma e papà di Fedez
Non ride nemmeno la cassaforte di Fedez, che ha perso 2/3 dei guadagni del 2023
Le cose sono andate meno bene del previsto anche nel gruppo Fedez, come si evince dalla pubblicazione del bilancio 2024 della holding Zedef, la cassaforte che riunisce tutte le varie imprese del cantante (anche Boem partecipata attraverso Happy Seltz). I proventi dalle imprese controllate sono infatti scesi da 3,5 milioni di euro a 800 mila euro. Per fortuna è arrivato poco più di un milione di euro dagli investimenti finanziari fatti con oculatezza da mamma Fedez. Ma alla fine il bilancio si chiude con un utile di 948.836 euro che è un terzo degli oltre 2,8 milioni di euro guadagnati nel 2023. La Berrinzaghi spiega solo che «per l’esercizio in commento i costi di produzione, con particolare riferimento alle materie prime, ai costi di trasporto e ai costi dell’energia, sono risultati molto superiori rispetto a quelli del precedente esercizio».