“Le risorse per pagare l’assicurazione sanitaria aggiuntiva al personale della scuola non devono essere soltanto attinte dai fondi per il funzionamento delle scuole stesse”: lo afferma Cavallini, segretario generale Anief, ricordando – a colloquio con l’agenzia Teleborsa – che si parla di 20 milioni per il 2025 e 50 milioni per il 2026 presi dal Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e 15 milioni dal fondo speciale di parte corrente del MEF.

Il sindacalista si riferisce all’ipotesi definitiva di Contratto collettivo nazionale integrativo sottoscritto il 13 agosto e che prevede l’assicurazione sanitaria per tutto il personale scolastico di ruolo, più i supplenti annuali con contratto in scadenza 31 agosto e probabilmente, qualora vengano trovate le risorse, anche i lavoratori con termine 30 giugno (come chiesto con forza dall’Anief).

Secondo il sindacalista autonomo, “l’assicurazione sanitaria per il personale della scuola è un buon inizio e sicuramente, come sindacato, apprezziamo questa strada che il Ministero ha intrapreso anche col nostro aiuto. Ma ci auguriamo anche che nei prossimi anni, a partire dal 2026 – continuiamo a chiederlo con forza al Governo – ci siano dei fondi aggiuntivi rispetto a questi 65 milioni e che non vengano presi sempre all’interno del budget scolastico”: la verità è che “la scuola va sovvenzionata con nuovi fondi, anche perché i suoi lavoratori in tante cose sono tra i più colpiti all’interno del mondo lavorativo”.

In assoluto, il sindacato Anief, che ha giudicato l’accordo sulla assicurazione sanitaria come un primo benefit che ricade positivamente sulla vita professionale e privata dei dipendenti scolastici, a patto che si realizzi anche osservatorio per il burnout per monitorare la salute del personale, vuole fare chiarezza sulla novità: il sindacato ricorda anche che non occorre confondere la nuova assicurazione sanitaria, che partirà dal 2026, con l’assicurazione INAIL che già esisteva, la quale riguarda però soltanto gli infortuni oppure le patologie legate al lavoro sia del personale della scuola che degli studenti che capitano sia durante lo svolgimento delle attività didattiche che nel tragitto casa lavoro.

COSA PREVEDE L’ACCORDO

Nel documento concordato e sottoscritto a metà agosto, si spiega che “ai sensi dell’art. 14 comma 6 del Decreto-legge 14 marzo 2025, n.25”, convertito con modificazioni dalla legge 9 maggio 2025, n. 6, “è istituito il servizio di copertura assicurativa integrativa delle spese sanitarie del personale della Scuola” e che “il servizio di copertura assicurativa integrativa delle spese sanitarie del personale della scuola è previsto a partire dall’anno 2026”. Inoltre, nel Contratto integrativo si specifica che “è beneficiario della polizza assicurativa di cui all’art. 14 comma 6 del D.L. il personale della scuola di cui all’art. 1 del presente CCNI in servizio a tempo indeterminato presso le Istituzioni Scolastiche ed Educative Statali nonché il personale della scuola in servizio con contratto a tempo determinato con incarico annuale nell’anno scolastico di riferimento, che presti servizio nelle Istituzioni Scolastiche ed Educative Statali”.

Il servizio di copertura assicurativa integrativa delle spese sanitarie del personale della scuola potrà contare su un finanziamento di 65.000.000 euro per ciascuno degli anni 2026, 2027, 2028 e 2029: riguardo agli oneri, il servizio risulta in pieno finanziato mediante le maggiori risorse inserite nella parte tabellare della legge 30 dicembre 2024, n. 207. Nello specifico, il decreto-legge “PA” ha provveduto a finanziare ad hoc risorse da inserire sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, 50 milioni di euro per gli anni 2027,2028 e 2029. Gli ulteriori 15 milioni di euro derivano, invece, dalla cosiddetta tabella A del Ministero (il fondo che, come noto, serve a coprire le misure normative da adottare in corso d’anno da parte dei singoli ministeri) incrementata dalla Legge di bilancio 2025. Con riferimento all’anno 2026, gli oneri sono stati coperti per 40 milioni di euro attraverso maggiori risorse, sempre previste dalla Legge di bilancio, collocate per i 2025 e 2026 sul fondo di funzionamento (che secondo il Ministero sarebbe rimasto immutato rispetto allo scorso anno scolastico) e per il resto attraverso la tabella A.

I BENEFICIARI

Il personale scolastico di ruolo e con supplenza su posta vacante, dunque fino al 31 agosto dell’anno successivo, ha accesso automatico alla copertura sanitaria; rimangono da definire le prestazioni che saranno garantite dalla copertura. La misura, che rappresenta una novità per l’amministrazione pubblica, su base volontaria potrebbe garantire una copertura di spesa con un massimale per le cure oncologiche, la prevenzione diagnostica, la diaria per malattie gravi, l’assistenza medica per il parto. Bisognerà attendere la gara pubblica e la definizione delle prestazioni. Anief ha chiesto anche l’inserimento di visite di prevenzione generale, cure dentarie, visite oculistiche interventi chirurgici. Per quanto riguarda il personale con contratto al 30 giugno o al termine dell’anno scolastico, come richiesto da Anief, l’Amministrazione si è impegnata formalmente a reperire nuove risorse entro l’anno: l’obiettivo comune è quindi estendere l’assistenza integrativa, quindi, anche a chi ha stipulato un contratto fino al termine delle attività didattiche.