Giovedì 21 agosto 2025, la Corte d’Appello dello Stato di New York ha ribaltato la sanzione civile da quasi 500 milioni di dollari imposta a Donald Trump e alla Trump Organization, accusati di aver gonfiato il valore dei loro beni immobiliari per ottenere condizioni finanziarie favorevoli. Sebbene la decisione di primo grado sul concorso alla frode sia stata confermata, la corte ha giudicato la multa eccessiva e incostituzionale in base all’Ottavo Emendamento.

La maggioranza ha ritenuto importo “spropositato”

Il verdetto è arrivato da una corte composta da cinque giudici: la maggioranza ha ritenuto l’importo sproporzionato, alcuni hanno richiesto un nuovo processo, mentre uno solo ha auspicato l’archiviazione completa del caso. Gli effetti delle restrizioni operative sulla Trump Organization – inclusi il divieto temporaneo di ricorrere a determinati prestiti e i limiti di leadership per i figli di Trump – sono rimasti sospesi, pur mantenendo attivo un monitor giudiziario ad hoc. 

Un’importante vittoria legale per Trump

L’accordo era originato da una causa promossa nel 2022 dall’Attorney General di New York Letitia James. Il giudice di primo grado, Arthur Engoron, nel febbraio 2024 aveva emesso una condanna pecuniaria verso Trump di circa 355 milioni di dollari (disgorgement), una cifra che superava i 450 milioni considerando interessi e altri effetti. In breve, l’annullamento della sanzione finanziaria rappresenta un’importante vittoria legale per Trump, ma la Corte d’Appello ha mantenuto intatto il giudizio sulla frode finanziaria. È probabile che ora il procedimento venga sottoposto all’ultima istanza giudiziaria statale: la Corte di Appello dello Stato di New York.