Dopo quasi quarant’anni dal sorvolo della Voyager 2, Urano continua a sorprenderci: una nuova luna, mai osservata prima, è stata scoperta in orbita attorno al pianeta grazie alle capacità del telescopio spaziale James Webb. A dare l’annuncio è un team guidato dal Southwest research Institute (Swri).

Con questa scoperta, i satelliti noti di Urano salgono a 29. Il risultato, ancora in attesa di revisione scientifica, è stato ottenuto nell’ambito del programma General Observer del Webb, che consente a ricercatori e ricercatrici di tutto il mondo di proporre osservazioni utilizzando gli strumenti all’avanguardia del telescopio spaziale.

L’oggetto è stato scovato in una serie di dieci immagini a lunga esposizione, ciascuna della durata di 40 minuti, catturate lo scorso 2 febbraio dalla Near-Infrared Camera (Nircam) a bordo del Webb. Si tratta di un corpo estremamente debole e compatto: il diametro stimato è di circa 10 chilometri, ragione per cui, probabilmente, la sonda Voyager 2 e altri telescopi finora utilizzati non sono stati in grado di osservarla. 

L’immagine mostra la luna, designata S/2025 U1, insieme ad altre 13 delle 28 lune già conosciute che orbitano attorno al pianeta. A causa delle grandi differenze nei livelli di luminosità, l’immagine è un composito di tre differenti trattamenti dei dati, che consente di osservare in dettaglio l’atmosfera del pianeta, gli anelli circostanti e le lune in orbita. Crediti: Nasa, Esa, Csa, StscI, M. El Moutamid (SwRI), M. Hedman (University of Idaho)

La luna di trova a circa 56mila chilometri dal centro di Urano, in una regione molto affollata, compresa tra le orbite delle lune Ofelia e Bianca, e sul piano equatoriale del pianeta. La sua orbita, quasi perfettamente circolare, suggerisce che si sia formata in loco, piuttosto che essere un oggetto catturato dalla gravità di Urano. Inoltre, è più piccola e ha una riflettività (albedo) inferiore rispetto alla più piccola tra le lune interne già conosciute, il che lascia ipotizzare che ci siano ancora altri corpi da scoprire in quella zona.

La nuova luna è il 14esimo satellite interno attualmente noto del pianeta, ossia una di quelle lune che orbitano più vicine a Urano rispetto ai suoi cinque satelliti maggiori: Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon. Urano è l’unico pianeta del Sistema solare a possedere così tante lune interne, e le loro complesse interazioni con gli anelli suggeriscono un’evoluzione dinamica e caotica, dove la distinzione tra il sistema di anelli e satelliti diventa sempre più sfumata.

Per il momento, il satellite non ha ancora un nome: come da tradizione, sarà l’Unione Astronomica Internazionale (Iau) ad assegnargliene uno, ispirandosi, come per le altre lune, ai personaggi delle opere di Shakespeare e Alexander Pope. 

Questa scoperta sottolinea ancora una volta il potenziale scientifico del telescopio spaziale Webb nello studio del Sistema solare esterno. L’elevata risoluzione e la sensibilità agli infrarossi della Nircam lo rendono particolarmente adatto a individuare oggetti deboli e remoti, aprendo nuove finestre su pianeti e lune lontani, riportando Urano sotto i riflettori dell’astrofisica moderna.