Il Leoncavallo, storico centro sociale di Milano conosciuto in tutt’Italia, è stato sgomberato. Il blitz è avvenuto all’alba di ieri, giovedì 21 agosto, quando le forze dell’ordine si sono presentate nella struttura e non hanno trovato all’interno nessun attivista. Nessun incidente, ma qualche polemica sì.
Ci si inserisce anche Fedez, il rapper e personaggio tv nato a Milano nel 1989. Ieri, infatti, Fedez ha pubblicato uno scatto del centro sociale e ha scritto: “L’involucro splendente di una città che è stata svuotata di tutto. Anche della sua stessa identità”, le parole di Fedez su Instagram, dov’è seguito da 13,5 milioni di follower.
La storia dietro al Leoncavallo
Il centro sociale è abusivo 1994 e a novembre scorso la Corte d’Appello di Milano ha condannato il Viminale al pagamento di tre milioni di euro alla famiglia Cabassi, proprietaria dell’area dove si trova il Leoncavallo ormai da anni, per il mancato sgombero.
Lo Stato a sua volta è andato a battere cassa agli attivisti del centro sociale, e nella fattispecie a Marina Boer, presidente dell’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo. E così nei giorni scorsi gli attivisti dietro al “Leonka”, come viene chiamato, avevano lanciato una raccolta fondi per raccogliere l’ingente somma.
Il Leoncavallo, storico centro sociale di Milano, è stato sgomberato dalle forze dell’ordine
Ma non è andata come speravano. Il 15 luglio lo sgombero della struttura era stato rinviato per la 133esima volta. Il 9 settembre era attesa la prossima visita dell’ufficiale giudiziario, che ogni due mesi dà appuntamento ai vertici del centro sociale, ma “la visita” è stata anticipata dal blitz di polizia e carabinieri che hanno sgomberato tutto.
