Ipc, istituto dell’Onu, dichiara formalmente la carestia a Gaza: a rischio 132mila bambini. Tel Aviv nega: «Studio costruito su dati di Hamas». Il ministro della Difesa israeliano Katz intanto promette di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. «Presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra», ha scritto Katz sui social. «Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun», già rase al suolo
Onu a Israele: «Per il bene dell’umanità, fateci entrare a Gaza»
«Per il bene dell’umanità, fateci entrare nella Striscia». È l’appello disperato lanciato oggi dal responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, alle autorità israeliane, dopo la presentazione del rapporto sulla fame a Gaza, affinché non blocchino più l’ingresso degli aiuti umanitari. «Facciamo arrivare cibo e altri rifornimenti senza impedimenti e nella quantità massiccia richiesta. È troppo tardi per troppi, ma non per tutti a Gaza», ha aggiunto Fletcher.
Onu: Israele a Gaza usa la fame come arma
La fame a Gaza è «apertamente promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra». Lo ha detto il responsabile umanitario delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, commentando il rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dalle Nazioni Unite, sulla carestia nella Striscia. «È una carestia che ci perseguiterà tutti», ha aggiunto, invitando il premier Benjamin Netanyahu a un «cessate il fuoco immediato» e chiedendo che vengano aperti i valichi per far entrare gli aiuti umanitari.
Guterres: «Carestia a Gaza fallimento dell’umanità»
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha commentato il rapporto dell’Ipc. «Proprio quando sembra che non ci siano più parole per descrivere l’inferno di Gaza, ne è stata aggiunta una nuova: “carestia”», ha scritto in un post sul social X. «Non si tratta di un mistero ma di un disastro provocato dall’uomo, un’accusa morale e un fallimento dell’umanità stessa. La carestia non riguarda solo il cibo, ma è il crollo deliberato dei sistemi necessari alla sopravvivenza umana. La gente muore di fame. I bambini muoiono. E chi ha il dovere di agire sta fallendo», ha aggiunto. «In quanto potenza occupante, Israele ha obblighi inequivocabili ai sensi del diritto internazionale, compreso il dovere di garantire il cibo e le forniture mediche alla popolazione. Non possiamo permettere che questa situazione continui impunemente. Basta scuse. Il momento di agire non è domani, è adesso. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato, del rilascio immediato di tutti gli ostaggi e di un accesso umanitario completo e senza restrizioni», ha concluso Guterres.
Just when it seems there are no words left to describe the living hell in Gaza, a new one has been added: “famine”.
This is not a mystery — it is a man-made disaster, a moral indictment and a failure of humanity itself. Famine is not only about food; it is the deliberate… pic.twitter.com/1MYaxhJl4Z
— António Guterres (@antonioguterres) August 22, 2025