Dalla Giunta Salis arriva il via libera al nuovo schema di convenzione tra il Comune e la società genovese di cremazione So.Crem, rafforzando la collaborazione per la gestione delle attività di cremazione al cimitero monumentale di Staglieno

«Nel nuovo schema di convenzione, frutto del dialogo e del confronto in queste settimane con Socrem, vengono dettagliati aspetti di natura sociale, nel pieno spirito dell’interesse pubblico, ad esempio sulle attività di manutenzione ordinaria come sfalci e pulizia, facendo ricorso a inserimenti lavorativi, in collaborazione con l’Ufficio di coordinamento del Comune di Genova spiega l’assessore Robotti inoltre, andiamo a sanare un vuoto che si era creato con la convenzione della precedente giunta che non considerava, a differenza del passato, nel dettaglio, la natura sociale della Socrem. Entro il 31 gennaio del prossimo anno, Socrem si impegna a presentare una proposta di partenariato per la realizzazione di uno specifico progetto delle attività di cremazione che presenterà aspetti innovativi sul sociale e la solidarietà».

In attesa che venga definito il partenariato pubblico-privato con il Comune di Genova per l’impianto di cremazione nel cimitero di Staglieno in uso a Socrem da oltre un secolo, Socrem si impegna a riconoscere al Comune un importo pari al 16% (netto d’Iva) per ogni cremazione a titolo di contributo di copertura dei costi, affrontati dal Comune di Genova per il 2025 e il 2026, per l’espletamento delle attività accessorie e indispensabili al servizio di cremazione (accoglienza salme, movimentazione, custodia verbali, rilascio autorizzazioni, attività manutentive ecc). «Anche con la realizzazione del secondo forno crematorio – sottolinea l’assessore Robotti – possiamo dire con certezza che il numero di cremazioni complessive, circa 7.000 all’anno, non varierà da quella attuale, ma sarà assorbita da due impianti e dai relativi gestori». Le cremazioni rappresentano, da alcuni anni, circa il 70% delle attività cimiteriali a Genova.

Soddisfazione da parte di So.Crem, attraverso le parole del presidente Ivano Malcotti: «Noi eravamo pronti da tempo, ma c’è voluta la nuova amministrazione per riuscire a portare a termine un accordo di buon senso. Ringrazio la sindaca Silvia Salis, che si è molto impegnata, e i tanti consiglieri dell’attuale maggioranza che hanno compreso il valore sociale del nostro lavoro per la città»
Poi rispetto alla vicenda dell’apertura di un secondo forno: «Continuiamo a credere che sia una cosa assurda e inutile, oltre che dannosa per noi e il valore delle nostre attività sociali che rischia di essere sminuito – aggiunge Malcotti – i numeri, incredibilmente ammessi anche dalla Regione, dicono chiaramente che le cremazioni a Staglieno sono circa 7mila all’anno, che il nostro potenziale attuale è di 14 mila cremazione e che quindi un secondo forno non serve a nulla. Continueremo sostenere questa circostanza anche per difendere l nostra presenza storica nella città e i posti di lavoro». Poi, grazie all’avvio di questa nuova fase di normalizzazione con il Comune: «Noi abbiamo importanti investimenti per rinnovare l’attuale forno e le quattro bocche che esistono. Compreremo un nuovo impianto e lo sceglieremo insieme al Comune, alla cittadinanza, ai Comitati. Sarà ancora migliore per quanto riguarda le emissioni atmosferiche».

I dati – Nel 2024 sono state 6.920 le salme cremate tra il primo gennaio e il dicembre 2023. L’attuale impianto è in grado di soddisfare senza problemi una domanda superiore alle 14.000 cremazioni all’anno.

Storia – Socrem nasce il 22 dicembre del 1903, “quando il Comune di Genova firma l’atto che concede ai soci della novella Società di Cremazione cittadina la tanto agognata area destinata all’edificazione del tempio crematorio. L’area, posta all’estremo levante del cimitero di Staglieno presso una cava di roccia sottostante l’abitato di San Bartolomeo, viene finalmente rilasciata dal Comune a titolo gratuito in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 59 della legge n.5849 del 22 dicembre 1888, emanata dal governo Crispi per tutelare l’ordinamento e l’amministrazione dell’assistenza sanitaria nel Regno.

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