L’FBI ha perquisito la casa e l’ufficio di John Bolton, un rispettato esponente del Partito Repubblicano che ha ricoperto per decenni vari ruoli, fra cui quello di consigliere di Donald Trump tra il 2018 e 2019, ma che poi è diventato un suo oppositore. Non ci sono ancora informazioni ufficiali sul motivo della perquisizione: fonti anonime hanno detto al New York Times che avrebbe a che fare con un presunto caso di possesso e divulgazione di informazioni riservate. A quanto risulta al giornale per il momento Bolton non è stato accusato di alcun crimine o arrestato.

Secondo quanto scrive il New York Post, che per primo ha dato la notizia, la perquisizione sarebbe stata ordinata dal direttore dell’FBI Kash Patel, che ha fatto su X un post abbastanza criptico: «NESSUNO è al di sopra della legge… agenti dell’FBI in missione».

Bolton ha 75 anni e di Trump è stato consigliere per la sicurezza nazionale – uno dei ruoli più importanti nello staff del presidente – dall’aprile del 2018 al settembre del 2019, durante il suo primo mandato: è un sostenitore di una politica estera estremamente aggressiva e interventista. Lasciò la Casa Bianca in un momento di forti divergenze con il presidente, e lui e Trump hanno dato versioni discordanti sulla fine del loro rapporto. Da quel momento Bolton è diventato uno dei più forti critici di Trump

John Bolton nel 2018 (Sean Gallup/Getty Images)

In un libro del 2020 aveva raccontato diverse cose sorprendenti e inedite a cui diceva di aver assistito durante il suo lavoro con il presidente, e che fecero infuriare lo stesso Trump. La Casa Bianca tentò di bloccarne la pubblicazione e accusò Bolton di voler rivelare informazioni riservate, in una causa che però non portò a conseguenze legali per lui. Poco dopo essersi insediato per il secondo mandato, Trump ha deciso di privare Bolton e altri ex funzionari delle misure di protezione di cui godevano a causa delle minacce alla loro sicurezza da parte dell’Iran.