di
Vittoria Melchioni
L’episodio a Verona, Matteo Bocelli: «Dispiaciuto nel vedere il mio nome usato per derubare». Un’anziana convinta a fare un versamento era stata fermata dalla direttrice delle Poste
Matteo Bocelli è in partenza per l’America dove, a breve, inizierà il suo «Falling In Love World Tour» con date che lo porteranno a viaggiare per tutti gli States da settembre a dicembre 2025. Ma prima di immergersi nelle prove della serata inaugurale dell’11 settembre a New York al Gramercy Theatre, ha voluto rivolgere un pensiero alla signora veronese di Negrar di Valpolicella che stava per essere raggirata ed era pronta a donare una cospicua somma di denaro in suo nome, a un truffatore che si spacciava proprio per Matteo Bocelli. «Voglio esprimere tutta la mia solidarietà nei confronti della signora coinvolta, vittima innocente di un trucco vile. A lei voglio mandare un abbraccio affettuoso e tutta la mia vicinanza – dice il cantante, emotivamente coinvolto in quanto accaduto all’anziana – È una donna che ha dimostrato dignità e fiducia negli altri, e ringrazio con tutto il cuore anche la direttrice dell’ufficio postale, che con attenzione e umanità ha impedito che la truffa andasse a segno».
L’inganno
I fatti risalgono ad alcuni giorni fa, quando allo sportello dell’ufficio postale del piccolo comune nel veronese, si presenta una signora dicendo che deve fare un bonifico a Matteo Bocelli, il figlio del tenore Andrea. Fortunatamente, la direttrice dell’ufficio si è insospettita e l’ha convinta a desistere dal suo intento con l’aiuto dei Carabinieri e del marito della signora, giunto in Posta dopo essere stato chiamato dagli uomini dell’Arma, e ha sporto denuncia verso ignoti. Bocelli jr ha poi voluto esprimere tutto il proprio dispiacere nel veder per associato il proprio nome e quello della sua famiglia ad un atto così meschino come quello di truffare il prossimo: «Sono profondamente dispiaciuto nell’apprendere che alcune persone abbiano usato il mio nome e quello della mia famiglia per tentare di truffare e derubare un’anziana signora – prosegue – è inaccettabile che la buona fede e la fragilità delle persone vengano sfruttate con tanta leggerezza e cattiveria. Spero che episodi del genere servano da monito e che la giustizia possa fare rapidamente il suo corso. La musica, per me, è sempre stata un modo di avvicinarmi agli altri con sincerità e verità, non certo uno strumento per approfittarsi delle persone».
«Chi è esposto alle truffe non è solo»
Il cantante prosegue con un accorato invito a prestare molta attenzione a tutti i messaggi ed e-mail che possono arrivare con richieste di denaro: «Approfitto di questo momento per fare un appello a tutti, soprattutto alle persone più sensibili o sole: non siete mai davvero soli. Davanti a dubbi o richieste sospette, parlatene con qualcuno di cui vi fidate, rivolgetevi ai carabinieri, agli uffici postali, o a un familiare. E, soprattutto, ricordate che nessun personaggio pubblico — men che meno io — vi chiederà mai denaro o favori personali». Matteo, la cui famiglia è dal 2011 impegnata pubblicamente nel sociale con la «Andrea Bocelli Foundation» per restituire quell’affetto e quella vicinanza raccolte dal padre nel corso della sua carriera, viaggiando da una parte all’altra del globo, ha molto a cuore il tema della solidarietà e per questo non vuole che inganni come quello successo alla signora di Negrar si ripetano e possano minare il lavoro di chi invece si dedica davvero agli altri: «A tutti coloro che potrebbero sentirsi esposti a simili inganni, voglio dire che non sono soli: non lasciamo che la fiducia e la bontà diventino armi nelle mani sbagliate. Continuiamo a credere nel valore autentico delle relazioni, quello che nessuna truffa potrà mai intaccare».
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22 agosto 2025
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