di
Marta Serafini
La direttrice del Kyiv Independent Olga Rudenko: Visto dall’estero il presidente può sembrare un eroe, ma le persone non sono mai tutte bianche o tutte nere
DALLA NOSTRA INVIATA
KIEV – «La seconda sera di proteste, guardando verso la finestra del suo ufficio, mi sono chiesta cosa stesse pensando Zelensky mentre tutti gridavano furibondi». Olga Rudenko è direttrice del
Kyiv Independent
media che in questi tre anni e mezzo di guerra è sempre stato molto pacato nei giudizi sul governo. Poi, due settimane fa, la svolta. Rudenko in persona firma un primo editoriale che critica le accuse contro l’attivista anti corruzione Vitaly Shabunin. E, prima che Zelensky firmi la legge 12414 che esautora gli uffici anti corruzione pubblica un secondo commento dai toni ancora più duri
Lei ha accusato il presidente di aver tradito il Paese. Ha senso criticare un governo in guerra?
«Mi sono interrogata a lungo ed è stata una decisione sofferta. Sappiamo bene quali siano i rischi che comporta una posizione del genere tanto più che la maggior parte della nostra squadra vive e lavora in Ucraina. Ma a maggior ragione sarebbe stato immorale da parte nostra nascondere la questione sotto il tappeto e non denunciare il presidente per quello che sta facendo, ovvero minare la democrazia ucraina».
Chi sono gli ucraini che sono scesi in piazza e quali sono le loro istanze?
«È un pubblico eterogeneo ma la maggior parte dei manifestanti ha vent’anni. Gli slogan sono quasi tutti di richiesta del veto alla legge che esautora le agenzie anticorruzione, una richiesta obsoleta visto che ormai Zelensky ha firmato il decreto. Ma più che contro Zelensky la gente grida: “Liberatevi di Yermak”».
Andriy Yermak, l’eminenza grigia del governo. C’è chi dice che sia più potente di Zelensky stesso…
«Tutti vedono e tutti sanno che ha accumulato un potere enorme senza essere nemmeno eletto. Era nell’ombra quando Zelensky è diventato presidente. Ma da quando è stato nominato capo dell’amministrazione è uscito allo scoperto e ora è lui a comandare su tutto».
È vero che ha scelto lui i ministri del governo?
«Sì. Ma in ultima analisi è responsabilità di Zelensky. Anche la rapidità con cui è stata approvata questa legge dimostra un’intenzionalità che viene solo da un ordine diretto del presidente».
Le proteste continueranno?
«Non vedo alcun segno che Zelensky voglia sostituire Yermak o limitare il suo potere. Sembra che nutra ancora piena fiducia e non ho sentito o visto nulla che mi faccia credere che le cose siano cambiate. Sebbene Zelensky abbia annunciato una nuova legge credo che le proteste, anche qualora dovessero fermarsi, riprenderanno appena ci sarà un nuovo motivo. La gente è furibonda».
Anche Stati Uniti ed Europa non sembrano averla presa bene…
«Sì. Capisco che visto dall’estero Zelensky può sembrare l’eroe che combatte il male. Ma le persone non sono mai o tutte bianche o tutte nere. Inoltre, con l’avvento dell’amministrazione Trump, la leadership ucraina ha pensato di non essere più sotto osservazione per la corruzione e di poterla fare franca. Ma hanno fatto male i loro conti».
24 luglio 2025
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