di
Paolo Virtuani
L’alpinista russa, dopo dopo dieci giorni ferita a 7 mila metri sul Pik Pobeda, per il suo manager non è più viva. I soccorritori italiani per recuperare i corpi in elicottero: ultime possibilità
Resteranno per il momento sul Pik Pobeda i corpi dell’alpinista russa Natalia Nagovitsyna, ferita il 12 agosto nella discesa e molto probabilmente morta dopo che da giorni di lei non si hanno segni di vita, e dello scalatore italiano Luca Sinigaglia che ha tentato un disperato salvataggio ma è deceduto a Ferragosto per un edema polmonare. Il sito russo Mash.ru riporta che non saranno inviate altre missioni di soccorso. L’ambasciata italiana segue la vicenda in contatto con le autorità locali e con i familiari.
Per il peggioramento delle condizioni atmosferiche, nessuno crede più nel successo dei soccorsi sulla vetta più alta della catena del Tian Shan a 7 mila metri. Per il manager di Natalia, riporta il sito russo, le possibilità di trovarla ancora in vita sono svanite dopo dieci giorni passati a oltre 20 gradi sotto zero, con viveri scarsi, una gamba rotta e la tenda divelta dal vento. Una missione per portarla al campo base avrebbe poche possibilità di successo. I soccorritori hanno perciò deciso di non correre rischi dopo la morte di Sinigaglia e il ferimento di altri alpinisti su un elicottero che ha dovuto fare un atterraggio di emergenza in quota.
Patrizia Sinigaglia, sorella dello scalatore italiano, ha respinto le insinuazioni dei media russi che accusano Luca e l’alpinista tedesco che era con lui di aver abbandonato Natalia. «La famiglia ha un documento del governo kirghiso con i dettagli che smentiscono queste dicerie, ma non vorremmo diffonderlo prima del funerale», ha detto.
«Bisogna stare attenti alle fonti locali», secondo Alberto Pirovano, consigliere centrale del Cai ed ex presidente dei Ragni di Lecco. «Le notizie dal Kirghizistan sono state confuse e contraddittorie. È illogico pensare che Luca abbia abbandonato la sua amica. Sinigaglia era una persona con una passione enorme per la montagna e molto meticoloso nella preparazione. Sul Tian Shan le condizioni climatiche sono imprevedibili». Intanto i piloti di elicotteri di alta quota Manuel Munari e Mario Sottile e la guida e soccorritore alpino Michele Cucchi sono arrivati ieri a Bishkek, capitale del Kirghizistan, assistiti dalla Farnesina e ingaggiati da un’agenzia per tentare il recupero di Sinigaglia e Nagovitsyna. «Li ho sentiti poco fa, stanno aspettando le autorizzazioni», ha detto Agostino Da Polenza, storico capo di spedizioni himalayane. «Domani (sabato per chi legge, ndr) c’è forse ancora qualche possibilità di recupero, poi in serata arriva il maltempo».
In Italia venerdì è stato recuperato il corpo di Stefano Persichetti, disperso da venerdì sul Gran Sasso. Una 62enne di Rimini è morta in Trentino dopo essere precipitata per 150 metri da un sentiero presso Madonna di Campiglio.
22 agosto 2025 ( modifica il 22 agosto 2025 | 22:28)
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