Sarah Ezekiel, una donna britannica affetta da Sla, è tornata a parlare con la propria voce dopo 25 anni senza riuscire a farlo grazie all’intelligenza artificiale. La storia, raccontata dalla Bbc, ha avuto questo particolare risvolto anche grazie al ritrovamento di una clip audio di otto secondi appena udibile, tratta da un video amatoriale risalente agli anni ’90 in cui la donna parlava.

La perdita della voce

Sarah era rimasta senza voce dopo che le era stata diagnosticata la Sla quando aveva 34 anni e proprio mentre era incinta del suo secondo figlio. La patologia, che danneggia progressivamente alcune parti del sistema nervoso, riesce in alcuni casi anche ad indebolire i muscoli della lingua, della bocca e della gola, portando alcuni malati a perdere del tutto l’uso della voce. Negli anni successivi alla diagnosi, la donna, nata nel nord di Londra, è riuscita ad utilizzare un computer ed una tecnologia di generazione vocale per comunicare, anche se non con la sua voce. Tuttavia, i suoi due figli, Aviva ed Eric, sono cresciuti praticamente senza mai sapere come un tempo parlasse la madre. Nel corso del tempo esperti del settore hanno lavorato per creare versioni computerizzate della voce originale di pazienti con il problema di Sarah, ma la tecnica richiedeva registrazioni lunghe e di buona qualità, pur arrivando a produrre voci che, simili a quelle dei pazienti, erano “molto piatte e monotone”, come raccontato da Simon Poole della società britannica di comunicazione medica Smartbox.

La nuova voce grazie all’IA

Per aiutare gli esperti Sarah è riuscita però a trovare solo una clip molto breve e di scarsa qualità che inizialmente sembrava non poter aiutare molto. Ma Poole ha avuto un vero e proprio “colpo di fulmine”. La clip, tratta da un video amatoriale degli anni ’90, durava solo otto secondi, era ovattata e con il rumore di fondo di un televisore. Ma grazie alla tecnologia sviluppata dagli esperti di intelligenza artificiale vocale di un’azienda di New York, la ElevenLabs, è stato isolato un campione vocale dalla clip e in seguito addestrato lo stesso su voci reali per riempire i vuoti e per arrivare a produrre un suono finale che fosse vicino a quello reale. Il risultato è stato sorprendente e gli esperti hanno potuto avvicinarsi molto alla voce originale di Sarah, rispettando persino il suo accento londinese ed un lieve difetto di pronuncia che un tempo lei stessa odiava. “Le ho inviato dei campioni e mi ha risposto via e-mail dicendo che quasi piangeva quando l’ha ascoltata”, ha raccontato Poole. “Ha detto di averla fatta ascoltare ad un’amica che la conosceva da prima che perdesse la voce ed è stato come riavere la propria voce”, ha aggiunto.

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