di
Giuseppe Alberto Falci
L’esponente di Fratelli d’Italia aveva previsto l’avviso di garanzia all’ex sindaco di Pesaro, candidato del campo largo alla presidenza delle Marche
Nei palazzi della politica romana la domanda è diventata oggetto di dibattito: per quale ragione Italo Bocchino, consigliere delle comunicazione ai media nazionali del candidato meloniano alla Regione Marche Francesco Acquaroli, sapeva dell’inchiesta «Affidopoli» e in qualche modo prevedeva l’avviso di garanzia al prescelto del campo largo Matteo Ricci? In Transatlantico c’è chi scherza sul direttore editoriale del Secolo d’Italia: «È in versione veggente…».
Mettendo da parte l’ironia, in casa centrosinistra sorge più di un sospetto. Perché Ricci ha comunicato di aver ricevuto l’avviso di garanzia dalla procura di Pesaro solo tre giorni fa. Eppure Bocchino in più di un’occasione con largo anticipo è parso essere fin troppo chiaro. In un’intervista al Foglio del 10 giugno l’allievo di Pinuccio Tatarella si è espresso così: «Non credo che alla fine l’avversario sarà Ricci. Le notizie sull’inchiesta denominata “Affidopoli” hanno un loro peso». Non solo. Una settimana fa, prima che esplodesse la vicenda che ha investito l’europarlamentare del Pd, Bocchino ha presentato il suo libro (Perché l’Italia è di destra. Con un sottotitolo: Contro le bugie della sinistra) nella sala del consiglio provinciale di Pesaro, laddove è stato seduto per cinque anni proprio Matteo Ricci.
E proprio sull’europarlamentare dem, prima Bocchino ha scherzato — «Dovrei fare come ha fatto Berlusconi con Travaglio e cioè spolverare la poltrona, ma vi risparmio la scenetta» — e poi lo ha colpito utilizzando l’arte del dire e non dire: «Auguro a Ricci di non finire dentro l’inchiesta penale, ma certamente si tratta di una vicenda nella quale la condanna politica è forte e sicura». E se il diretto interessato preferisce restare in silenzio — «non ne voglio parlare», ha risposto al Corriere — Alessia Morani, pesarese, ex deputata del Pd e impegnata in prima linea per Ricci, continua a domandarsi: «Perché alcuni personaggi legati alla destra tra cui Bocchino avevano detto che sarebbe arrivato l’avviso di garanzia? E poi vorrei sapere da Bocchino, guru di Acquaroli, qual è la sua posizione in merito? Quando lui è stato coinvolto in vicende giudiziarie si è professato garantista. E adesso cosa farà, continuerà ad essere garantista?».
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24 luglio 2025 ( modifica il 24 luglio 2025 | 22:23)
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