Nonostante abbia vinto l’Oscar come migliore attrice non protagonista proprio per The Danish Girl, Alicia Vikander ha qualcosa da ridire sul film di Tom Hooper che l’ha resa famosa. Nel film, uscito in sala nel 2015, tutto ruotava attorno al personaggio di Lili Elbe, la seconda persona a essere identificata come transessuale e a essersi sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale interpretata da Eddie Redmayne. Vikander nel film era la moglie del protagonista: un ruolo molto difficile su cui l’attrice è tornata in una recente intervista a Vogue, spiegando che per lei The Danish Girl è fortemente datato e che molte critiche che ha ricevuto al momento dell’uscita in sala in fondo erano meritate.
A indignare gli spettatori, come qualcuno forse ricorderà, è stata la scelta, da parte del regista e della produzione, di far interpretare Lili a un attore cisgender: «Sono la prima persona a dire che il film già appare estremamente datato, il che credo sia una buona cosa. All’epoca ebbe almeno un ruolo chiave nel gettare luce sulla vita delle persone trangender. Spero che in qualche modo sia stato un pioniere in tal senso, permettendo all’arte di affrontare certi temi», ha detto Vikander facendo eco allo stesso Redmayne che, diversi anni dopo l’uscita di The Danish Girl, ha ammesso al Sunday Times che accettare il ruolo di Lili Elbe era stato uno sbaglio.
«Ora non lo accetterei. Ho fatto quel film animato dalle migliori intenzioni, ma penso sia stato un errore. Le grosse discussioni sul casting dipendono dal fatto che alcune persone non hanno il diritto di esprimersi. Bisogna che ci sia uguaglianza, altrimenti le polemiche non finiranno mai». Vikander, dal canto suo, ha aggiunto di aver imparato molto dall’errore del collega che, al tempo, provò a placare la tempesta dicendo che a The Danish Girl avevano lavorato diverse persone transgender. L’attore disse anche che non vedeva nulla di male nel fatto che un cisgender impersonasse una persona transgender, a patto che lo facesse con impegno e rispetto.