Arriva la notizia dell’ennesima chiusura di un’attività in centro storico. Questa volta si tratta del forno e ristorante in corso Garibaldi “Pan-sfizzeria”, aperto da 18 anni. Ad annunciare la cessione dell’attività, il post di un utente Facebook che ha fotografato il cartello affisso fuori dal locale. “La Pan-Sfizzeria è diventata maggiorenne. Ho aperto le porte nel lontano 2007 e adesso, dopo 18 anni, le chiudo definitivamente per altre avventure”.
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Una notizia che, tutto sommato, non stupisce e si aggrega a quelle della chiusura di Unieuro in corso della Repubblica, del negozio di abbigliamento in corso Mazzini e alla già lunga lista di negozi con la serranda abbassata, alcuni dei quali marchiati dall’artista green Freak of Nature con il caratteristico tratto del bambù e numerati in modo sequenziale. “Le motivazioni principali sono il calo della richiesta, dovuto alla desertificazione del centro storico, e l’aumento dei costi delle materie prime ma anche dell’affitto” afferma la titolare.
Inoltre, l’estate ha giocato un ruolo determinante nella decisione della proprietaria. “In estate abbiamo sempre venduto meno, con la chiusura delle scuole e degli uffici calano i clienti che si fermano da noi anche solo per la pausa pranzo o per una pizzetta o una focaccia al volo – racconta – Già da qualche anno le cose stavano iniziando ad andare peggio ma ho provato a tenere duro anche a costo di rimetterci, ma ora non ne vale più la pena e a malincuore sono costretta a chiudere i battenti”.
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Un altro problema riscontrato dall’imprenditrice del centro è quello della sicurezza, in particolare nelle ore serali. “Negli ultimi tempi, iniziavo ad aver paura a rimanere aperta la sera, è capitato che entrassero nel locale alcuni gruppi che mi spaventavano, soprattutto perché ero da sola. Inoltre, negli ultimi due anni ci hanno spaccato la vetrina due volte per cercare di rubare non so nemmeno io cosa. Anche questi eventi mi hanno portata alla conclusione che la cosa migliore sia chiudere, nonostante io abbia investito in questa città 18 anni fa, trasferendomi da Ravenna e costruendo un’attività e una rete di affetti. Forlì è una città bellissima, ma lavorare in centro è diventato troppo difficile” conclude.
Su Facebook, intanto, sotto il post che annuncia la chiusura, si accumulano commenti di dispiacere e di disappunto. “Una città abbandonata”, “Ma vi immaginate Forlì tra 5 anni? Altro che buona vita” e ancora “Peccato, a me mancherà molto, era vicina a casa e offriva ottimi prodotti”.